Rachida, l'ex pupilla di Sarkò vuole rubare Parigi ai socialisti

Nei sondaggi è seconda alla sindaca uscente Hidalgo Con un programma tutto sicurezza e ordine

Rachida, l'ex pupilla di Sarkò vuole rubare Parigi ai socialisti

Stremati dagli scioperi contro le riforme Macron, insofferenti al traffico quotidianamente in tilt, disgustati dalla criminalità, dagli accampamenti di migranti e dalla droga delle «colline del crack», come quella da poco smantellata a Porte de la Chappelle. I parigini insoddisfatti dalla gestione socialista della sindaca Anne Hidalgo puntano sull'ex pupilla di Nicolas Sarkozy, Rachida Dati, per le municipali del 15 e 22 marzo. La sorpresa delle amministrative in cui si gioca la partita cruciale di Parigi, cuore e simbolo del potere, è proprio lei, l'ex ministra della Giustizia di Sarkò, 54 anni, oggi alla guida del VII arrondissement dopo l'esperienza di eurodeputata chiusa lo scorso maggio.

Nata da padre marocchino e madre algerina, soprannominata «Miss Dior» per gli abiti firmati e l'amore per il lusso, madame Dati - era il 2009 - tornò al lavoro da Guardasigilli dopo aver partorito una bimba tacendo il nome del padre. Grande tempra, unita a una vita privata sempre molto mondana e chiacchierata. Alla fine solo un tribunale e un test del Dna stabilirono con certezza che il padre della figlia fosse Dominique Desseigne, miliardario che nel 2007 era con Sarkozy a festeggiare al Fouquet's, di cui è proprietario, come lo è di 17 hotel di lusso e 33 casinò. Rachida sembrava finita, cacciata dal governo con l'arrivo di Carla Bruni all'Eliseo e le polemiche per le sue spese pazze a carico dei contribuenti, tra cui cene extralusso, sciarpe Hermès e consulenze da capogiro. Ma la tenacia dimostrata nell'amministrare l'area super-chic della rive gauche di Parigi e la campagna elettorale di questi giorni a Parigi, improntata sul tema più caro alla destra, la sicurezza, stanno facendo sperare il centrodestra dei Républicains, nonostante l'onda macroniana che anche alle ultime europee ha regalato alla lista di Macron il 33%. Complice la guerra fratricida tra i candidati del partito del presidente, l'ex portavoce Benjamin Griveaux e il dissidente Cédric Villani, Rachida è passata in pochi mesi da fanalino di coda nei sondaggi a unica possibile contendente della regina di Parigi, Anne Hidalgo, che domina la capitale da vent'anni, prima come vicesindaco e ora come sindaco. Un recente sondaggio del «Journal du dimanche» dice che la candidata socialista è prima con il 25% e convinta della sua rielezione, ultimo baluardo della sinistra francese in crisi esistenziale. Ma la neogollista Dati segue vicina con il 19%. E ci spera. «È alla nostra portata», dice. E lo è grazie a un programma in cui promette la nascita di una polizia municipale armata nella capitale, «dedicata alla delinquenza quotidiana» e propone «una sicurezza privata per la sorveglianza degli edifici sensibili o dei siti pubblici», oltre che il rilancio dei due polmoni verdi di Parigi, il Bois de Boulogne e il Bois de Vincennes, «oggi al centro di tutte le miserie e di tutti i traffici» e che Rachida vuole «restituire alle famiglie». Sono i temi cari alla destra, in un duello che per la prima volta dopo anni di fallimenti a livello nazionale potrebbe vedere i due storici partiti di nuovo testa a testa.

Quanto alle piste ciclabili e all'addio al diesel, argomenti cardine della sindaca Hidalgo, la signora Dati non vuole che si faccia una generica politica di demonizzazione delle auto, per non danneggiare chi vive nelle periferie e non regalare il centro al caos dei monopattini elettrici che hanno portato «l'anarchia nelle nostre strade». Legge e ordine. Così l'altra Parigi spera. Specie ora che in casa Macron si prevede «un risultato apocalittico» per la République en Marche del presidente a Parigi.

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