È un ottovolante. Volano come razzi dalla sala degli arazzi, è da qui che Virginia Raggi, sindaca di Roma, lancia giù i suoi assessori. L'ennesimo, l'ottavo, è stato cacciato ieri, è Andrea Mazzillo. La sindaca torna dalle vacanze e per prima cosa revoca a Mazzillo pure la delega al Bilancio. Sembrava lo avessero graziato. «Se continuiamo così andiamo a sbattere», aveva confessato a fine luglio. Un giorno dopo si era visto sfilare la prima delega, quella al Patrimonio. «L'ho saputo leggendo una chat», aveva rilanciato il diretto interessato. Sempre indirettamente riceve la notizia di essere stato messo alla porta, definitivamente. Intanto Raggi saluta il nuovo compagno di viaggio e su Facebook annuncia l'arrivo di Gianni Lemmetti, procedura pure questa originale. Per raggiungere Roma ha mollato la stessa poltrona a Livorno, altra giunta grillina.
Da sei mesi Grillo&Casaleggio ripetono: «Virginia paga l'inesperienza, sistemerà le cose». Il caso dell'assessore al Bilancio rompe il disco. Questo è il terzo giro: Lemmetti succede a Mazzillo che a sua volta aveva sostituito Marcello Minenna: per i conti di Roma tre assessori in 14 mesi. Poi, come se questa girandola non bastasse, ecco l'ennesima procedura d'espulsione del M5s. Lo stile è sconvolgente. «Non ne so nulla», taglia corto l'ex assessore. «Un contatto c'era stato, ma non mi aspettavo questa improvvisa accelerazione», ha confidato ai suoi la new entry spedita da Livorno. «Martedì sono stato tutto il giorno con Virginia e non mi ha assolutamente detto nulla, abbiamo avuto una lunga riunione informale sull'Atac», ripete stupito Mazzillo. Alla fine della riunione l'ex assessore è sceso dal bus, ultima fermata. Ed è proprio sul destino dell'azienda trasporti che Raggi avrebbe deciso di scaricare il militante fedelissimo, strappato dagli odiati uffici di Equitalia. Sull'Atac la sindaca ha già scelto: si farà il concordato preventivo. Mazzillo no, era «decisamente più cauto». Anche per questo ieri è stato cacciato: Lemmetti è una certezza, ha già fatto un'operazione del genere. Lui ha portato al concordato preventivo Aamps, la partecipata del Comune di Livorno che si occupa di rifiuti. A seguirlo nella missione Luca Lanzalone, avvocato genovese, l'uomo dell'operazione stadio della Roma, ora scelto da Raggi alla presidenza di Acea, azienda dell'energia. Come si è saputo della cacciata di Mazzillo? Da una comunicazione del consiglio comunale di Livorno, che sanciva le dimissioni di Lemmetti. Come si era saputo, a maggio, della nomina di Lorenzo Bagnacani a nuovo amministratore delegato di Ama, municipalizzata romana dei rifiuti? «Vi mandiamo uno bravo da Torino», aveva fatto sapere Chiara Appendino, altra sindaca pentastellata. È il calciomercato degli assessori, perché «sono felice di aver ceduto un elemento così valido a Virginia», scrive Filippo Nogarin, grillino che guida Livorno, che al suo posto ha nominato Valentina Montanelli.
Ora tocca a Lemmetti, commercialista, indagato per i presunti falsi in bilancio precedenti proprio al concordato Aamps, già cassiere in discoteca «per pagarsi gli studi in Economia», look da Gianluca Vacchi a Cinque Stelle. Mazzillo, invece, dovrà tornare da dove era arrivato, rispedito al nemico, negli uffici di quella che i grillini continuano a chiamare Equitalia. Piuttosto che i nomi loro preferiscono cambiare gli assessori.
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