Si può anche rinascere a due velocità. Una, purtroppo, è quella ridotta della mano pubblica, vincolata dalle risorse limitate, dai conflitti tra amministrazioni, arenata dalle polemiche politiche e da una scaletta di priorità non sempre logica. L'altra è quella spedita di chi è abituato a lavorare in fretta e bene perché investe in proprio, e trova nell'efficienza la forza di muoversi rapido. Talvolta la seconda, per fortuna, contamina la prima.
Ed è quello che sta accadendo anche nel centro Italia colpito duramente dal sisma un anno fa e poi ancora in autunno, dove la sinergia tra i privati che hanno deciso di investire nei territori del cratere per una volta invece di ostacoli burocratici ha trovato nel pubblico un alleato, con gli incentivi stanziati sia per il ripristino e il riavvio delle attività economiche (fino a 30mila euro di finanziamenti agevolati a tasso zero, per un totale del 70 per cento delle risorse disponibili) che per aprire nuove imprese (tasso zero fino a 600mila euro per il restante 30 per cento della copertura finanziaria).
Così, per esempio, un mese fa sono iniziati ad Amatrice i lavori per la nascita del pastificio Strampelli, prima realtà economica che accende i motori nella città simbolo del sisma di agosto 2016, in contemporanea con l'apertura dell'area food, che con i suoi otto ristoranti - e finanziata dalle donazioni raccolte da Corriere della Sera e La7 - ha permesso di far tornare a battere il celebre cuore culinario della città laziale, celebre appunto per quel piatto, l'amatriciana, famoso in tutto il mondo. E l'idea di battezzare un modello virtuoso per far ripartire queste terre ferite proprio dal lavoro, che permette anche di non spopolare città che dopo un anno sono ancora cumuli di macerie, è quella che ha guidato Diego Della Valle, tornato ieri a un anno dalla scossa a Pescara, nel capannone ormai a buon punto di quella che, da dicembre, sarà la nuova fabbrica delle Tod's, con cento dipendenti assunti ad Arquata, Pescara, Accumoli e negli altri comuni marchigiani colpiti dal sisma. «Il nostro dovere - ha spiegato Della Valle, presente all'incontro in cantiere con il commissario per la ricostruzione Vasco Errani (in carica fino al 9 settembre) e con il sindaco di Arquata Aleandro Petrucci - in questo momento è quello di non mancare alla chiamata in zone come queste dove, tra l'altro, portiamo delle fabbriche che se sono ben dirette producono anche degli utili». Il plurale è riferito all'invito che l'amministratore delegato del gruppo Tod's intende rivolgere ad altri imprenditori, offrendo il know how e la propria esperienza nell'apertura-lampo della nuova sede (la presentazione del progetto è di dicembre scorso, e per Natale «uscirà da qui il primo paio di nostre scarpe», ha assicurato Della Valle) sperando di attrarre altri investimenti nell'area di Arquata.
Una speranza condivisa da Errani, che duplica l'appello: «Si può fare, bisogna farlo, lo Stato ha messo a disposizione opportunità, incentivi, zone franche che consentono di avere un affiancamento reale. Venite e facciamo fare a questo territorio un salto di qualità».
Quanto alla doppia velocità, per Della Valle tocca a chi fa impresa fare da motrice allo Stato, perché - spiega, è evidente che «il privato incentiva il pubblico a essere più veloce». «Quando lavoriamo insieme - conclude mister Tod's - velocizziamo anche chi strutturalmente è più lento».
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