«Riforma migliorabile, ma la protesta è sbagliata»

RomaOnorevole Centemero perché Forza Italia boccia lo sciopero della scuola?

«Ancora una volta si cerca di bloccare il cambiamento con uno sciopero conservatore. Purtroppo la scuola resta autoreferenziale e chiusa rispetto alle novità. Gli insegnanti scioperano per due ragioni, entrambe sbagliate: chiedono la cancellazione del precariato e dicono no ai “superpoteri” dei presidi. Per i precari non abbiamo numeri precisi ma si tratta probabilmente di oltre 300mila persone. Assumerli tutti significherebbe chiudere all'ingresso di giovani docenti per i prossimi dieci anni. Inaccettabile».

Sul ruolo del dirigente sembra siano possibili correzioni.

«Le polemiche sollevate dai professori sono eccessive. Non è vero che si abolisce la partecipazione collettiva. Si permette finalmente al dirigente di prendere decisioni utili per gli studenti ampliando i suoi poteri e su questo punto sono d'accordo con Renzi anche se nel ddl vanno corrette alcune criticità. La governance della scuola va riformata ridimensionando il potere del collegio dei docenti e rafforzando quello del consiglio d'istituto dove siedono tutti, anche i rappresentanti dei genitori. Si deve finalmente decidere se al centro della scuola ci devono essere gli interessi dei docenti o quelli degli studenti. Sono convinta che si debba prima di tutto fare l'interesse dei ragazzi».

I professori temono che il preside possa fare scelte dettate da interesse personale o da criteri non obiettivi.

«Ma è ovvio che il nuovo profilo del dirigente scolastico va accompagnato dalla valutazione. Tutti andranno valutati da un'istituzione esterna alla scuola. L'autovalutazione non è sufficiente per migliorare. Non capisco perché i professori siano così ostili a dare più potere al dirigente che è sempre un ex docente, ovvero qualcuno che conosce bene dall'interno i meccanismi della scuola e che grazie al rafforzamento del consiglio d'istituto non sarà solo di fronte alle scelte».

Ma il preside deve avere il potere di scegliere gli insegnanti?

«Sì. Occorre però individuare i criteri con i quali poi verranno operate queste scelte. Un'alternativa potrebbe essere quella di assegnare a una rete di scuole un organico funzionale nel quale pescare i professori per esempio con il filtro di un comitato di valutazione. Attenzione perché c'è anche il rischio che una volta scelti siano gli insegnanti a dire no ad alcuni istituti: occorre evitare di lasciare sguarnite scuole dove nessuno vuole andare».

Ci sono margini di cambiamento per il ddl e soprattutto i tempi per approvarlo?

«Dovremmo licenziare il testo entro il 19

maggio ma per le assunzioni si deve continuare a tenere presente che potrà essere necessario un decreto. Ci batteremo per inserire tra gli assunti gli idonei del concorso 2012: escluderli sarebbe una profonda ingiustizia».

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