Rottura sul Salva Stati. No M5s, Conte si allinea: "Serve il Recovery fund"
9 Maggio 2020 - 08:21Pd e Iv invocano l'ok. Da Di Maio timida apertura ma il movimento lo smentisce subito
Il M5s boccia il Mes light approvato dall'Eurogruppo. Aprendo lo scontro con gli alleati del Pd nella maggioranza giallorossa. E smentendo Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri, nel pomeriggio, apre uno spiraglio sulla trattativa: «Il Mes? Dobbiamo leggere i regolamenti. Se ci sarà un poderoso Recovery Fund, non ci sarà bisogno di nessun altro strumento».
In serata, arriva la retromarcia del Movimento: «Le misure fin qui prospettate in sede europea risultano ancora insufficienti rispetto alle reali necessità legate a questa emergenza. Per questo è necessario compiere uno sforzo straordinario rispetto al Recovery Fund, l'unico strumento in grado di affrontare seriamente questa emergenza», riporta la nota del M5s.
Per i Cinque stelle, al contrario del Pd, non c'è nulla da festeggiare dopo l'accordo in sede europea sugli aiuti mettere in campo per gli Stati colpiti dall'emergenza coronavirus: «Non possiamo esultare per i risultati dell'eurogruppo di oggi sul Mes: sebbene debolmente migliorato, resta uno strumento inadeguato per rispondere all'emergenza che stiamo attraversando, sia per la quantità di risorse che può mettere in campo, sia perché continua a essere insidioso nelle potenziali condizionalità future, sulle quali non sono stati ancora fugati tutti i dubbi. Annunciare che l'Italia userà il Mes è una fuga in avanti che non condividiamo», conclude la nota.
Una posizione che ricalca quella assunta dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «Le tre misure Sure, Bei, Mes sono insufficienti, ammontando ad una frazione di quanto altre grandi economie, come quella Usa, stanno spendendo per sostenere le loro imprese e le loro famiglie. Il prestito effettivo del Recovery Fund sui mercati (distinto dalle risorse totali che esso mobilita) deve essere di notevole dimensione, almeno 1 trilione di euro, per portare la dotazione totale della risposta europea in linea con le necessità finanziarie complessive dell'Ue».
Conte ora è chiamato a una difficile mediazione. Le dichiarazioni di Pd e Iv vanno nella direzione opposta. Anzi, renziani e dem danno per scontata l'adesione al fondo salva-Stati. «Oggi un altro passo avanti, sarà possibile utilizzare il Mes senza condizionalità per gli investimenti in sanità. Una grande opportunità per l'Italia: 37 miliardi di euro per ospedali, assunzione di medici infermieri, personale, investimenti per nuovi farmaci e cure. Costruiamo un grande piano con le Regioni per la rinascita italiana e per migliorare la vita delle persone» - commenta il segretario Nicola Zingaretti.
Sulla stessa linea il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri: «Il Mes potrà offrire finanziamenti per il 2 per cento del Pil a tasso quasi zero per spese sanitarie e di prevenzione dirette e indirette legate al Covid».
Italia Viva minaccia: «Denuncerò il governo per danno erariale se non dovesse utilizzare i fondi del Mes. Rinunciare per la stolta ideologia a risorse per la sanità è folle: almeno la coerenza di smetterla di ringraziare i nostri medici se non si vuole sostenerli concretamente», attacca Davide Faraone. Chiusa la partita in Europa. Si apre quella in Italia che si gioca anche su un altro terreno. È in atto una trattativa tra il Movimento e le altre forze di maggioranza per arrivare a un compromesso: ok all'utilizzo del Mes in cambio dello stop alla guerra contro il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
Il premier Giuseppe Conte è il garante dello scambio.