Coronavirus

Rottura sul Salva Stati. No M5s, Conte si allinea: "Serve il Recovery fund"

Pd e Iv invocano l'ok. Da Di Maio timida apertura ma il movimento lo smentisce subito

Rottura sul Salva Stati. No M5s, Conte si allinea: "Serve il Recovery fund"

Il M5s boccia il Mes light approvato dall'Eurogruppo. Aprendo lo scontro con gli alleati del Pd nella maggioranza giallorossa. E smentendo Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri, nel pomeriggio, apre uno spiraglio sulla trattativa: «Il Mes? Dobbiamo leggere i regolamenti. Se ci sarà un poderoso Recovery Fund, non ci sarà bisogno di nessun altro strumento».

In serata, arriva la retromarcia del Movimento: «Le misure fin qui prospettate in sede europea risultano ancora insufficienti rispetto alle reali necessità legate a questa emergenza. Per questo è necessario compiere uno sforzo straordinario rispetto al Recovery Fund, l'unico strumento in grado di affrontare seriamente questa emergenza», riporta la nota del M5s.

Per i Cinque stelle, al contrario del Pd, non c'è nulla da festeggiare dopo l'accordo in sede europea sugli aiuti mettere in campo per gli Stati colpiti dall'emergenza coronavirus: «Non possiamo esultare per i risultati dell'eurogruppo di oggi sul Mes: sebbene debolmente migliorato, resta uno strumento inadeguato per rispondere all'emergenza che stiamo attraversando, sia per la quantità di risorse che può mettere in campo, sia perché continua a essere insidioso nelle potenziali condizionalità future, sulle quali non sono stati ancora fugati tutti i dubbi. Annunciare che l'Italia userà il Mes è una fuga in avanti che non condividiamo», conclude la nota.

Una posizione che ricalca quella assunta dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «Le tre misure Sure, Bei, Mes sono insufficienti, ammontando ad una frazione di quanto altre grandi economie, come quella Usa, stanno spendendo per sostenere le loro imprese e le loro famiglie. Il prestito effettivo del Recovery Fund sui mercati (distinto dalle risorse totali che esso mobilita) deve essere di notevole dimensione, almeno 1 trilione di euro, per portare la dotazione totale della risposta europea in linea con le necessità finanziarie complessive dell'Ue».

Conte ora è chiamato a una difficile mediazione. Le dichiarazioni di Pd e Iv vanno nella direzione opposta. Anzi, renziani e dem danno per scontata l'adesione al fondo salva-Stati. «Oggi un altro passo avanti, sarà possibile utilizzare il Mes senza condizionalità per gli investimenti in sanità. Una grande opportunità per l'Italia: 37 miliardi di euro per ospedali, assunzione di medici infermieri, personale, investimenti per nuovi farmaci e cure. Costruiamo un grande piano con le Regioni per la rinascita italiana e per migliorare la vita delle persone» - commenta il segretario Nicola Zingaretti.

Sulla stessa linea il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri: «Il Mes potrà offrire finanziamenti per il 2 per cento del Pil a tasso quasi zero per spese sanitarie e di prevenzione dirette e indirette legate al Covid».

Italia Viva minaccia: «Denuncerò il governo per danno erariale se non dovesse utilizzare i fondi del Mes. Rinunciare per la stolta ideologia a risorse per la sanità è folle: almeno la coerenza di smetterla di ringraziare i nostri medici se non si vuole sostenerli concretamente», attacca Davide Faraone. Chiusa la partita in Europa. Si apre quella in Italia che si gioca anche su un altro terreno. È in atto una trattativa tra il Movimento e le altre forze di maggioranza per arrivare a un compromesso: ok all'utilizzo del Mes in cambio dello stop alla guerra contro il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Il premier Giuseppe Conte è il garante dello scambio.

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