Salisbury, torna l'incubo gas nervino Coppia in fin di vita: "Avvelenati"

Indaga l'antiterrorismo: «Esposta a un agente sconosciuto»

Salisbury, torna l'incubo gas nervino Coppia in fin di vita: "Avvelenati"

Il copione ricorda in molti dettagli il caso dell'avvelenamento dell'ex spia russa Sergej Skripal e della figlia Yulia, avvenuto quattro mesi fa a Salisbury, nello Wiltshire, sud dell'Inghilterra. Cambiano i protagonisti ma la scena che la polizia si è trovata di fronte è la stessa: un uomo e una donna sulla quarantina, trovati privi di sensi nella mattinata di sabato 30 giugno, apparentemente per un'overdose, nella loro abitazione ad Amesbury, non lontano proprio da Salisbury e a circa 300 metri di distanza dal ristorante dove gli Skripal hanno mangiato nel giorno del loro avvelenamento e a circa 11 dal luogo del loro ritrovamento. Gli agenti hanno prima pensato a un abuso di eroina o crack, salvo poi precisare che il sospetto è che «possano essere stati esposti a una sostanza sconosciuta». È la stessa dinamica che, ora dopo ora, cominciò a delineare i contorni della sconvolgente storia di avvelenamento (tramite gas Novichock) di Skripal e della figlia, per la quale le autorità britanniche hanno accusato apertamente la Russia.

La coppia, formata da Charlie Rowley, 45 anni, e da Dawn Sturgess, 44 anni, adesso si trova in condizioni gravissime, tra la vita e la morte, in un ospedale di Salisbury. E sul posto sono intervenute le squadre dell'antiterrorismo inglese, mentre contemporaneamente il comitato di emergenza del governo di Londra (Cobra) si riuniva per discutere del fatto che - fanno sapere le autorità - «viene trattato con la massima serietà».

Mentre la donna si sentiva male, pare che l'uomo, un eroinomane di lunga data, si stesse muovendo con un vicino di casa verso la farmacia di zona per procurarsi la dose quotidiana di metadone. Poi sia lui che il vicino si sono spostati verso il centro battista della cittadina, dove distribuivano cibo. Al ritorno a casa, anche lui ha cominciato a sentirsi male. «Sudava e si comportava in maniera strana, gli occhi spalancati che ruotavano» ha raccontato l'amico. Quando i soccorsi sono arrivati sul posto, il personale medico e paramedico indossava già le adeguate protezioni contro eventuali agenti chimici. L'autorità medica della regione, la Publis Health England sostiene che al momento non ci siano rischi significativi per il pubblico.

È ancora troppo presto per capire cosa sia successo davvero ma è probabile che i due non siano rimasti vittime di un attacco deliberato ma che siano piuttosto rimasti esposti per caso a un agente nervino e servirà accertare se si tratta dello stesso che ha avvelenato gli Skripal. Nel frattempo, tutti i luoghi frequentati dalla coppia nelle ore precedenti al ricovero sono sotto ispezione e verranno isolati.

L'attenzione si concentra più di tutte proprio sul centro battista dove la coppia è stata vista l'ultima volta insieme, in buone condizioni, alla presenza di circa duecento persone. «È un vero choc per noi - ha detto il segretario della chiesa Roy Collins -. Era un bel giorno di sole, un evento glorioso e nulla di malvagio sembrava dovesse accadere. Preghiamo per la coppia».

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