Salvini cerca casa a 117 cani randagi e la sinistra lo attacca

Non è piaciuto a una certa sinistra l'appello del ministro dell'Interno per trovare casa ai 117 cani randagi del Cara di Mineo. Repubblica scrive: "Prima gli italiani, poi i cani. E poi i migranti". Don Ciotti: "Li preferisce agli esseri umani"

Salvini cerca casa a 117 cani randagi e la sinistra lo attacca

L'ultima accusa a Matteo Salvini? Dare più importanza ai cani che ai migranti. A lanciarla è Repubblica, che prende a pretesto un appello del ministro dell'Interno ad adottare entro il 31 agosto i 117 cani ospitati nel Cara di Mineo - definitivamente sgomberato il 9 luglio - per travolgerlo con l'ennesima ondata di fango. La colpa del ministro dell'Interno è tutta nel video pubblicato su Twitter dove rivolge questo semplice appello: "Amici, abbiamo bisogno di voi! 117 cani sono gli ultimi ospiti del Cara di Mineo che come promesso ieri abbiamo chiuso, risparmiando un sacco di soldi. Entro il 31 agosto questi amici devono trovare una nuova casa".

Apriti cielo. Repubblica dedica al post di Salvini un articolo che si apre così: "Prima gli italiani, poi i cani. E poi i migranti". La colpa del segretario leghista sarebbe quella di anteporre gli interessi degli animali a quelli degli ex ospiti del Centro di assistenza per richiedenti asilo di Mineo, quasi tutti trasferiti in altre strutture. Diverse le voci che si sono unite al coro anti-salviniano. Una su tutte quella di don Luigi Ciotti. "Prima la Madonna e i Santi, ora i cani che, per carità, sono creature e meritano grande rispetto. E gli uomini no? Mi piacerebbe lo stesso rispetto verso le persone, umiliate nella loro dignità", ha ironizzato il fondatore di Libera.

Ancora più severo il commento di Giuseppe Cannella, psichiatra del Medu: "Il ministro ha abbandonato decine di migranti in difficoltà. I più deboli sono stati lasciati soli. Siamo usciti in macchina a cercarli per strada. Due nostri pazienti psichiatrici non li abbiamo ancora trovati. Ministro, si vergogni". A don Ciotti e Cannella si è aggiunto anche il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri: "L'Italia è un Paese in cui abbandonare i cani è reato, abbandonare le persone no". Idem Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana: "Considero abietto chi li abbandona. Ma davvero si può essere così attenti agli animali (o ai voti di chi li ama) e mostrarsi così sprezzanti per la vita degli esseri umani?".

Prediche a cui Salvini ha risposto così: "Provo ad aiutare 117 cani abbandonati? Alla sinistra non va bene neanche questo, roba da matti". Alla sinistra, si sa, non va bene qualsiasi cosa faccia il ministro dell'Interno.

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