"Se mi freghi ti cancello". Calcio, arte e politica quanti legami in frantumi

Luis Enrique caccia il suo vice, voleva rubargli il posto. Dai Beatles a Renzi-Letta: tutti i litigi

"Se mi freghi ti cancello". Calcio, arte e politica quanti legami in frantumi

Luis Enrique è un allenatore di calcio. Illustre da calciatore, nelle due squadre storiche spagnole, il Real Madrid e il Barcellona, ha ribadito il proprio censo alla guida della nazionale.

Tre mesi fa aveva lasciato l'incarico per lo strazio e il lutto che avevano colpito lui e la sua famiglia, la morte della figlia, Xana, di nove anni, strappata via, in soli, feroci cinque mesi, da un osteosarcoma.

La nazionale venne affidata a Roberto Moreno, da otto anni fedele assistente di Luis Enrique, anche nell'avventura italiana con la Roma.

La Spagna si è qualificata per il prossimo campionato europeo e Roberto Moreno ha informato la federazione di voler continuare il lavoro fino alla conclusione del torneo. Nel frattempo Luis Enrique aveva convocato tutti i componenti del suo staff, compreso Moreno, informandoli di essere pronto, come da accordi, a riprendere il posto in panchina.

Moreno non ha accettato la staffetta, ha lasciato il gruppo e Luis Enqrique ha annunciato, in conferenza stampa, di non potersi più avvalere del lavoro del suo vice perché colpevole di «smisurata ambizione e di slealtà».

La nazionale continuerà il suo viaggio verso l'Europeo ma l'amicizia tra i due si rompe pubblicamente dopo otto anni di alta fedeltà. Non è raro nel mondo del lavoro, là dove certi principi e valori vengono improvvisamente dimenticati o messi da parte per interessi personali e/o superiori. È comunque difficile, se non impossibile, confermare e consolidare un rapporto di amicizia quando questo entra in conflitto con obiettivi privati, scatenando gelosie e invidie, rispolverando rancori, facendo esplodere addirittura vendette e accuse.

Nel mondo dello spettacolo italiano il caso dei fratelli Muccino è plateale, un dissidio tra Silvio e Gabriele che va oltre il semplice litigio famigliare.

In campo internazionale la giovanile e spontanea amicizia tra Lennon e McCartney diventò fragile con l'arrivo di Yoko Ono e con l'allontanamento, non soltanto fisico e di frequentazione, tra i due artisti. Idem come sopra tra Liam Gallagher e gli Oasis,

La storia dell'arte, anzi la cronaca della pittura, illustra la grande amicizia tra Vincent van Gogh e Paul Gauguin che andarono, addirittura, a convivere nella stessa dimora ad Arles, per poi precipitare in una ribellione violenta quando il pittore francese decise di rientrare a Parigi e l'olandese, furioso e disperato, prese ad inseguirlo per strada, brandendo un rasoio, lo stesso che poi utilizzò, secondo una narrazione, per tagliarsi un orecchio ( o forse fu proprio il fuggitivo a difendersi).

Di amicizie bruciate e tradite sono piene le cronache politiche, lo «stai sereno» di Renzi a Letta è la didascalia di una svolta non certo ideologica, tutti per uno fino a un certo punto, viene poi il momento dell'ognuno per sé. Fidati ma verifica, diceva Ronald Reagan annusando l'aria che girava intorno alla Casa Bianca, tra cortigiani e adulatori.

I ricordi di scuola ci riportano ai bei tempi dell'Iliade e all'amicizia eroica tra Achille e

Patroclo, a parte alcune interpretazioni ambigue sulla vera relazione tra i due.

Ormai la fedeltà è come il cibo a scadenza. Del resto, al talent show che si intitola Amici, litigano anche sotto l'insegna. E in diretta tv.

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