RomaTensione, insoddisfazione, delusione, stupore. Si aspettavano un sostegno più deciso ad Antonio Azzollini i senatori del Nuovo Centrodestra. Le dichiarazioni dettate in rapida sequenza da Maurizio Lupi e Renato Schifani «sulle ragioni per il sostegno al governo che non sono venute meno» lasciano più di uno strascico tra i parlamentari e riaccendono malumori già venuti allo scoperto nei giorni scorsi, con le assenze mirate in Commissione sulla riforma della scuola. La lista dei dirigenti abbandonati al loro destino, si fa notare nel partito, è sempre più pingue. Si va da Nunzia De Girolamo a Maurizio Lupi, dal senatore Antonio Gentile a Giuseppe Scopelliti, fino allo stesso Azzollini (con la situazione ancora incerta del sottosegretario Giuseppe Castiglione).
Nel partito sembrano ormai emergere due linee contrapposte: quella più barricadera auspicata da Gaetano Quagliariello e quella filorenziana di Alfano. I senatori vicini all'ex ministro delle Riforme temono che si stia consumando una lenta, inesorabile caduta nell'irrilevanza politica e sia necessario rinegoziare la permanenza nel governo su nuove basi, minacciando in maniera credibile la «separazione». Una linea che sarebbe condivisa dalla maggioranza del gruppo al Senato, quindi da oltre 15 senatori. Non è passata inosservata una nota del vicepresidente del Copasir, Giuseppe Esposito: «Marino e Zingaretti dovrebbero dimettersi il prima possibile. Non è possibile lasciar passare che il sindaco e il governatore siano stati eletti anche grazie ai voti ottenuti per effetto di connivenze tra il malaffare e il proprio partito. Per molto meno ministri, sottosegretari e presidenti di Regione hanno dovuto compiere un passo indietro». Insomma, state attenti perché a lungo andare il costante esercizio dei «due pesi e due misure» potrebbe stancarci.
Il problema è che la sequenza di problemi giudiziari non rafforza di certo il partito e politicamente c'è la consapevolezza di avere in mano armi quasi completamente scariche, tanto più nel momento in cui compare all'orizzonte la nuova pattuglia verdiniana di aspiranti «soccorritori governativi». A questo punto una speranza, sia pur remota, sembra resistere: che il giudice del Riesame possa ammorbidire in maniera significativa la situazione processuale di Antonio Azzollini. E riaprire all'ultimo minuto la partita del via libera all'arresto.
I cambi di capogruppo, sia alla Camera sia al Senato, per Ncd in soli due anni di questa legislatura
È la
percentuale, solo leggermente superiore alla soglia di sbarramento, raccolta da Ncd (e Udc) alle Europee 2014I membri del governo che arrivano dalle file di Nuovo centrodestra: tre ministri, due viceministri e sette sottosegretari
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