La rossa Siena si prepara al cambiamento, in linea col resto d'Italia, confermando la formula vincente del centrodestra unito. È, infatti, ormai certo il ballottaggio tra Luigi De Mossi, candidato appoggiato da lista civica Voltiamo pagina, Forza Italia, Lega e Fdi e quello del centrosinistra, Bruno Valentini, per Pd e lista civica In Campo. Intorno all'una e mezzo di questa mattina, con 11 sezioni scrutinate, De Mossi aveva ottenuto 1.421 voti contro le 1.534 preferenze di Valentini. A poco più di 200 voti di distanza dal secondo, Pierluigi Piccini, di Per Siena. L'avvocato delle parti civili dello scandalo Mps bracca stretto l'avversario, sindaco uscente legato a doppia mandata al Pd.
I seggi si sono chiusi, ieri sera a Siena, con il 63,08 per cento dei votanti. Una percentuale altissima, leggermente inferiore a quel 68,39 per cento registrato alle amministrative del 2013, quando gli elettori che si recarono alle urne, in due giornate (stavolta si è votato solo la domenica) furono molti. In piazza del Campo ieri sembrava una giornata normale, con i turisti che affollavano i bar, gli sbandieratori che davano spettacolo coi loro tamburi, i venditori che proponevano l'assaggio del tipico panforte. Ma alle spalle, nelle vie della città, i seggi erano pieni e nei locali il brusio quotidiano non parlava più dello scontro tra contrade, ma del tifo per il candidato migliore. Nove i candidati scesi in campo per occupare la poltrona di primo cittadino. Nella roccaforte rossa, patria del tracollo di Mps, danno battaglia, oltre agli altri, anche David Luciano Chiti della lista civica Siena Doc, Alessandro Vigni, appoggiato da Sinistra per Siena e Potere al popolo, Massimo Sportelli, che corre per le liste civiche Nero su bianco, Spqs, Siena aperta, Siena Civitas e La Martinella 1884, Nadia Maggi, per la lista civica Siena alla fonte, Sergio Fucito, ex parà della Folgore, per Casapound e Alessandro Pinciani per la lista civica Pensare, confrontarsi, difendersi. Il Movimento Cinque stelle non ha, invece, un candidato. C'è chi sostiene che l'elettorato, un po' «eretico», dei grillini, opterà per il piddino Valentini e chi, invece, è certo i voti dei pentastellati andranno sparsi tra i nove candidati. Cosa certa è che c'è molta attesa per i risultati definitivi. «Andiamo benissimo - è il commento del coordinatore provinciale di Forza Italia, Lorenzo Lorè -, perché qui a Siena si sta respirando il buon vento del cambiamento. Non puntiamo a vincere al primo turno, perché con nove candidati è francamente difficile ci si possa riuscire, ma ad andare al ballottaggio dove avremo ottime possibilità di vittoria, così come è successo in molte altre città della Toscana». Un Granducato sempre meno rosso e sempre più spostato a destra. D'altronde, lo ribadisce proprio Lorè, «è davvero arrivato il momento di voltare pagina e cambiare amministrazione per ridare a questo centro abitato la speranza di ripartire. Qui il Centrodestra corre unito: è la dimostrazione che insieme si vince». Un concetto ribadito anche dalla senatrice leghista Tiziana Nisini: «È la prima volta - chiarisce - che il Centrodestra corre compatto a Siena.
Un segnale positivo, lo dimostra la piazza strapiena, settimana scorsa, alla presenza di Salvini a sostengo di De Mossi. Siamo positivi, è in atto un grande cambiamento in tutto il Paese e siamo convinti che anche Siena farà la sua parte».
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