Nessun giallo da risolvere, né assassini da assicurare alla giustizia. Ma nel paese che regalò la prima vittoria a Garibaldi ed ai Mille l'assenteismo è vissuto come un'onta da cancellare al più presto. A Vito Sciortino sono bastati una penna ed un foglio. Quelli con i quali il sindaco di Calatafimi ha dichiarato guerra ai presunti fannulloni del Municipio, annunciando l'intenzione di schierare sul campo di battaglia una squadra di investigatori privati. Tutto nero su bianco, su un manifesto affisso all'ingresso del Comune. Per ora solo un'idea. «Vorremmo capire che costi abbia questo servizio - puntualizza Sciortino - considerato che gli impiegati sono 125». E tutti dovrebbero finire sotto l'occhio di un'agenzia investigativa. Ai detective da assoldare sarebbe richiesto di verificare «i permessi di uscita e rientro sul posto di lavoro durante le ore di ufficio, per accertare se il dipendente sia stato autorizzato a strisciare il badge».
Gli Sherlock Holmes alla siciliana dovrebbero vagliare le modalità con le quali vengono condotti da operai e funzionari municipali i servizi esterni «con orario diversificato, anche nei giorni festivi, utilizzando veicoli comunali». E confidando magari su uno sconto, ci si affiderà loro pure per valutare «il reale utilizzo dei benefici previsti dalla legge 104 sull'assistenza ai familiari disabili, se di tali permessi ci si avvalga per scopi diversi rispetto a quanto prevede la legge». «È una scelta scellerata: ci sono altri mezzi per garantire il giusto rispetto dell'orario di lavoro, peraltro senza spendere male i soldi pubblici», tuona già la Cgil. Sciortino però non molla. D'altra parte, è noto: a Calatafimi si fa l'Italia. O si muore.
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