Stangata da oltre 3 miliardi di euro sulle banche. Le misure punitive del decreto fiscale non tarderanno però a scaricarsi sulla clientela in quanto impatteranno negativamente sui conti economici e sul patrimonio degli istituti di credito. In particolare, la deduzione Ires e Irap del 10% delle svalutazioni e delle perdite su crediti viene differita al 2026, spiega il Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles che cifra tale misura circa 1 miliardo di maggiori entrate per il 2019. Anche il trattamento fiscale sulla svalutazione dei crediti in base ai nuovi principi contabili è interessato. Un altro miliardo sono attesi dal ricalcolo della deducibilità Ires e Irap della riduzione di valore degli asset finanziari con il modello contabile Ifrs9. Ora le banche dovranno computare solo il 10% il primo anno e il 90% restante nei 9 anni successivi. Altri 1,2 miliardi proverranno l'anno prossimo da non precisate «misure fiscali» sulle banche.
Credit Suisse aveva stimato un impatto negativo del 3,9% sugli utili delle banche dal taglio della deducibilità degli interessi passivi. Finora gli istituti non hanno alzato i toni e oggi Tria parteciperà al comitato esecutivo Abi a Milano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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