Roma - La Guardia di Finanza fa l'en plein. Il governo sceglie due generali delle Fiamme Gialle e li assegna uno alla guida del Dis, il dipartimento che sovrintende all'attività delle agenzie di intelligence, e uno all'Aise, il controspionaggio militare. I nomi sono quelli di Gennaro Vecchione per il Dis e di Luciano Carta per l'Aise. Designazioni dettate probabilmente dalla volontà di investire sull'intelligence economica e proteggere aziende e reti da forme di spionaggio evolute, in particolare sul fronte della cybersecurity. Senza dimenticare un'altra partita delicata come quella della lotta al finanziamento del terrorismo.
Questa volta la titolarità delle scelte - fermo restando la naturale concertazione con Matteo Salvini, Luigi Di Maio e Sergio Mattarella - va ascritta soprattutto a Giuseppe Conte che ha tenuto per sé le deleghe sull'intelligence e dopo tre convocazioni a vuoto del Comitato interministeriale per la sicurezza (Cisr), ha chiuso una partita delicata e strategica per la sicurezza nazionale. La nomina del generale di divisione della guardia di finanza Gennaro Vecchione al vertice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) è stata fortemente voluta dal premier che ha scelto una persona di sua stretta fiducia per la guida del Dipartimento che coordina, come prevede la legge, le attività delle due agenzie di intelligence nazionali. Vecchione è l'attuale direttore della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia (dove si formano i quadri degli apparati di sicurezza). Nel suo curriculum c'è l'incarico di capo delle unità speciali della Guardia di Finanza, ma Vecchione ha anche fatto un lavoro importantissimo come comandante del nucleo della Guardia di finanza per la repressione delle frodi comunitarie presso il Dipartimento delle Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio. Vecchione sostituisce Alessandro Pansa che potrebbe assumere l'incarico di consulente per la sicurezza di Giuseppe Conte. Prima dell'insediamento al Dis Vecchione sarà nominato prefetto.
Il generale di corpo d'armata Luciano Carta va invece alla direzione dell'Aise (Agenzia di informazione per la sicurezza esterna). Carta, già vicedirettore dell'Aise dalla fine del 2017 e in passato in corsa per la carica di comandante delle Fiamme Gialle, subentra al posto di Alberto Manenti. Resta alla guida dell'Aisi, l'agenzia di intelligence per la sicurezza interna, il generale Mario Parente, ex comandante del Ros dell'Arma dei Carabinieri, alla guida del servizio dall'aprile del 2016.
Non è mancata qualche protesta da parte dei sindacati della Polizia di Stato per l'esclusione del loro corpo dalle nomine governative. Un malcontento non condiviso dall'associazione nazionale dei funzionari di polizia che respinge la logica di un giudizio dettato dal colore della giubba.
Perché «i successi ottenuti sul fronte dell'antiterrorismo» dice il segretario Enzo Letizia «sono il frutto di una capacità di mettere a fattore comune le informazioni raccolte da tutte le forze di polizia, senza particolarismi».
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