Tre volti per John, il boia del reporter

Il rapper, il convertito, il fratello di un medico: per l'antiterrorismo l'assassino è uno di questi qui

Tre volti per John, il boia del reporter

Il cerchio si stringe attorno a «John» il boia, con l'accento londinese, che ha decapitato il giornalista americano James Foley. I sospettati sono tre, tutti giovani britannici, compreso un convertito, arruolati nello Stato islamico in Siria. Gli ostaggi rilasciati hanno parlato di un gruppetto di inglesi soprannominato i Beatles, che si fanno chiamare John, Paul e Ringo e si occupano dei rapiti.

Secondo il quotidiano inglese Daily Telegraph l'antiterrorismo ha puntato i riflettori su Razul Islam, un giovane ventunenne di Stratford, nell'est di Londra. Da almeno un anno e mezzo è partito per la Siria dove si sarebbe unito all'Isis. Suo fratello medico, Shajul Islam, lo aveva preceduto. Al ritorno in Inghilterra era stato arrestato con il sospetto di essere coinvolto in uno dei primi rapimenti in Siria del giornalista inglese John Cantlie. Il medico della guerra santa si è sempre difeso sostenendo che curava solo i feriti. L'ostaggio non è stato in grado di fornire prove sul coinvolgimento di Islam e l'accusa è caduta.

Dopo la brutale esecuzione di Foley l'antiterrorismo ha di nuovo acceso i riflettori sul medico della Jihad e soprattutto sul fratello sospettato di essere il boia vestito di nero, che ha tagliato la testa all'ostaggio americano. Di Razul, a differenza di altri jihadisti, non esistono immagini «ufficiali» che ne reclamizzano in rete le gesta in prima linea. Però il Giornale ha scovato una sua probabile foto. Corporatura, almeno per il busto che si vede bene, e occhi potrebbero corrispondere a quella del boia del giornalista. Se così fosse è interessante che uno dei suoi pochi amici in rete, pure lui inglese e supporter della causa palestinese, sia stato varie volte in Italia. L'ultima lo scorso mese come dimostrano le foto di Roma e Venezia postate on line.

Il secondo sospettato per la decapitazione di Foley è Abdel-Majed Abdel Bary, un ex rapper che ha lasciato la costosa casa di famiglia a Maida Vale nella parte occidentale di Londra. A 23 anni ha deciso «di abbandonare tutto per la causa di Allah». Le sue canzoni venivano trasmesse dalla Bbc, ma è stato traviato dal cattivo maestro Anjem Choudary, il predicatore inglese che ha giustificato la decapitazione del giornalista Usa. Secondo il Times di Londra il padre del rapper jihadista, Adel Abdul Bary, di origini egiziane, è stato estradato due anni fa dall'Inghilterra agli Stati Uniti, accusato di coinvolgimento negli attacchi terroristici contro le ambasciate americane in Kenya e Tanzania del 1998. Il giovane Abdel Bary ha recentemente lanciato una sua foto via twitter con la testa mozzata di un «nemico» in mano.

Il terzo giovane jihadista nel mirino dell'antiterrorismo è addirittura un convertito. Aine Davis di Hammersmith, sobborgo occidentale di Londra, ha 30 anni e precedenti come piccolo spacciatore oltre a porto d'armi abusivo. Proprio nel 2004, dietro le sbarre in Inghilterra, si sarebbe convertito all'Islam. La moglie è finita nelle settimane scorse sotto processo con l'accusa di finanziare il terrorismo attraverso il marito. Davis non ha resistito a farsi fotografare armato con i compagni della guerra santa in Siria ed il classico cappello a ciambella dei mujaheddin afghani.

Nel frattempo lo Stato islamico in Iraq ha mostrato in un video propagandistico la resa di circa duecento yazidi, che si convertono all'Islam salvando la pelle. Nel caos iracheno una milizia sciita ha massacrato ieri oltre 70 fedeli sunniti che pregavano in una moschea nella provincia di Dyala. Gli uomini armati si sono scatenati sul luogo di culto dopo un attentato contro un loro capo.

«Pure le donne che accorrevano in moschea temendo il peggio per i loro cari sono state falciate» ha denunciato la parlamentare Nahida al-Dayani. La strage non farà altro che alimentare il conflitto settario, obiettivo del Califfo.

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