Era un'acquamarina da favola, tempestata di brillanti, montata su fili d'oro, 40mila euro almeno di valore. Avevano deciso a malincuore di disfarsene per superare un momento difficile così una coppia di imprenditori di Treviso hanno affidato la vendita al loro gioielliere di fiducia. Tempo zero però e la collana sparisce nel nulla, dopo anni di guerra legale, il gioielliere viene condannato per appropriazione indebita e poi assolto in Appello.
La collana però viene ritrovata ad un banco dei pegni di Pisa, il tribunale di Padova dispone quindi il dissequestro del gioiello, sembra i lieto fine invece è l'ultima beffa. Si scopre che un Regio decreto del 1939 impone un prezzo per riavere il maltolto, nel caso specifico 26mila euro. Volevano venderlo, lo hanno ricomprato. Anche di certe lezioni bisogna far tesoro.
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