Roma

Polverini, ecco i decreti salvasanità

Prima fase del piano di rientro rispettata. La scadenza perentoria per la presentazione del piano sanitario e l’accesso alle misure di ripianamento del debito era stata fissata dal governo Berlusconi per il 31 maggio - ieri appunto - e ieri, Renata Polverini, firmati i dodici decreti commissariali ha inviato ai ministeri di Economia e Salute il suo programma per quella che sarà la nuova sanità laziale. Il presidente in qualità di commissario ad acta ha individuato quelle misure strutturali che a suo giudizio saranno in grado di far sì che il Lazio riceva i fondi Fas (fondi aree sottosviluppate) per l’azzeramento del deficit sanitario.
«Appropriatezza delle cure, piena equità dell’offerta su tutto il territorio, riordino della rete ospedaliera, riduzione delle tariffe ai privati convenzionati del 4 per cento, riconversione di 2600 posti letto per acuti in posti letto di Residenze sanitarie assistite (Rsa), chiusura di nove ospedali che già da tempo avevano il ruolo di poco più che ambulatorio di prossimità, centrale unica per gli acquisti e nucleo centrale di controllo. Una novità questa per autorizzare le Asl a fare, o meno, nuove spese. Questi i testi dei 12 decreti che ho firmato», afferma Polverini, soddisfatta perché «credo ci siano le condizioni per evitare l’aumento delle tasse. Al governo dobbiamo dare qualche giorno per leggere questo piano».
Una programmazione sanitaria che da qui a poche settimane la governatrice vuole mettere in campo per portare avanti quel riordino strutturale che diventerà capillare sul territorio grazie alla realizzazione di quattro Aree (Roma, Frosinone e zona est, Rieti e Viterbo e zona nord, Latina) ognuna delle quali garantirà un’equa offerta assistenziale per tutte le necessarie specialità mediche, diagnostiche e chirurgiche. E da qui a luglio la governatrice ha già pronte una seconda serie di misure. «Si partirà con la riduzione delle Asl da dodici a otto partendo proprio da queste quattro aree, si procederà con l’internalizzazione di alcuni servizi e la riorganizzazione delle reti specialistiche compresa soprattutto l’emergenza».
Tra le misure contenute nei dodici decreti, il «tetto alla produzione 2010» per il Policlinico Gemelli di Roma; il taglio del 4 per cento del minor valore tra tetto massimo di produzione per il 2009 e l’eventuale minor produzione effettiva 2009; il ribasso di alcune tariffe per prestazioni di laboratorio adeguate alla media di alcune regioni virtuose; la creazione del «Nucleo sanitario di controllo regionale», un organismo collegiale (massimo otto componenti) con funzioni di supporto al commissario e di coordinamento e miglioramento del sistema di controlli nel servizio sanitario regionale; una «centrale acquisti» che lavorerà sulla base delle esigenze segnalate dalle Asl sulla base di gare regionali centralizzate.
Soddisfatta la maggioranza: «Le misure di razionalizzazione della spesa sanitaria del Lazio annunciate da Polverini sono procedimenti che condurranno il Lazio sulla strada di una sanità moderna, come dimostra il rispetto del rapporto del 4 per mille tra posti letto e cittadini che garantisce un ottimo servizio sanitario in Regioni spesso prese ad esempio di efficienza a livello nazionale». «Gli uccelli del malaugurio che militano politicamente nel centrosinistra e che in questi giorni con manifesti e dichiarazioni annunciavano un imminente aumento delle tasse da parte del governo della Regione Lazio, sono smentiti dai fatti», nota il senatore Domenico Gramazio, vicepresidente vicario della commissione Sanità.

Di tutt’altro avviso il capogruppo regionale del Pd Esterino Montino: «La presidente Polverini gioca con le parole e dunque prosegue imperterrita a prendere in giro i cittadini del Lazio, ma il gioco non funziona: chiude 10 piccoli ospedali di provincia e taglia 2500 posti letto per acuti».

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