Mariuccia Chiantaretto
da Washington
In America si chiama «catfight», combattimento tra gatte. C'è gente che paga per vedere una lotta tra due belle ragazze, possibilmente in bikini. Adesso, nelle fantasie collettive, il «catfight» è entrato in politica. C'è chi prevede una sfida tra Laura Bush e Hillary Clinton per tornare alla Casa Bianca nel 2008, non più come first ladies, ma come prima donna presidente degli Stati Uniti.
L'idea circolava da tempo su Internet ma adesso è arrivata in prima serata alla Cnn. È stata lanciata da Lynne Cheney, moglie del vicepresidente Dick Cheney, nel salotto televisivo di Larry King. La signora Cheney ha proposto: «Se vogliamo la dinastia dei Bush, candidiamo Laura».
La battuta coincide con un momento di popolarità per entrambe le potenziali candidate. Laura Bush è appena tornata da un viaggio in Medio oriente. Gli strateghi della Casa Bianca avevano indicato lei come la persona più adatta per ammorbidire l'immagine del marito e rilanciare il processo di pace tra israeliani e palestinesi dopo l'intervento armato in Irak. Le ambizioni presidenziali di Hillary Clinton non sono un mistero per nessuno. La settimana scorsa un sondaggio ha rilevato che il 55 per cento degli americani sarebbe disposto a votarla. L'interessata non ha annunciato la candidatura, ma ha iniziato le grandi manovre per cancellare la sua immagine di femminista radicale e cercare consensi tra i moderati. Ha partecipato a iniziative di assistenza sociale con il senatore repubblicano Rick Santorum, noto per la sua opposizione intransigente all'aborto. Ha presentato un modesto progetto di riforma sanitaria con l'ex presidente della camera Newt Gingrich, che aveva condotto contro lei e il marito una campagna senza quartiere ai tempi dello scandalo finanziario Whitewater.
L'idea di una dinastia dei Bush piace molto al partito repubblicano. Dopo i due George, padre e figlio, un terzo Bush ha messo gli occhi sulla poltrona più ambita del mondo: è Jeb, fratello minore di George e governatore della Florida. Ma il nome di Laura ricorre sempre più spesso, anche se la first lady si guarda bene dall'incoraggiare le voci. Fino al 2004 Laura aveva evitato di impegnarsi nelle campagne elettorali. Si è decisa ad assumere un ruolo di primo piano soltanto quando la rielezione sembrava incerta. Ha accettato di fare la sua parte ma, diversamente da Hillary, non ha mai cercato di rubare la scena al marito presidente.
Nel campo opposto, Hillary non era molto popolare come first lady, ma molti commentatori che la criticavano hanno cambiato idea quando è diventata uno dei due rappresentanti dello stato di New York nel senato federale. Il mandato scadrà nel 2006.
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