Diciotto persone indagate, due delle quali spedite in carcere e sei agli arresti domiciliari, dopo un blitz della polizia allalba di ieri. Tra i nomi iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Roma per associazione per delinquere, falsità materiale e ideologica, sostituzione di persona e truffa ci sono anche sette notai, tre medici militari, un funzionario del IV municipio. Dopo 18 mesi di indagine, con loperazione «easy driver» viene sgominata una maxiorganizzazione specializzata nella falsificazione di documenti e nei passaggi di proprietà «di comodo» di autoveicoli, nel rinnovo e nel rilascio illeciti di patenti. Dietro le sbarre sono finiti il titolare 29enne dellagenzia di servizi al centro del complesso meccanismo e suo padre, 59 anni, amministratore della stessa società.
Tutto comincia ad agosto del 2006, quando la polizia si mette sulle tracce di un romeno che rapinava turisti fingendosi poliziotto. Alcuni dei raggirati presero il numero di targa dellauto utilizzata dal malvivente, e così in un casolare a nord di Roma gli inquirenti rintracciarono il veicolo, intestato alla moglie delluomo unitaliana che risultava proprietaria anche di altre tre vetture, utilizzate probabilmente come false auto civetta della polizia per ingannare i turisti. Interrogati, i precedenti proprietari delle macchine non riconobbero la donna italiana come lacquirente a cui avevano venduto i veicoli. Questa, individuata in base alle descrizioni, risultò essere una romena, complice del truffatore, che si spacciava per lignara moglie del suo connazionale, che infatti non aveva idea di essere intestataria delle quattro automobili. Gli inquirenti, a quel punto, hanno messo sotto osservazione lagenzia di pratiche auto che aveva «perfezionato» i passaggi di proprietà. Una perquisizione ha permesso quindi di accertare che lagenzia operava abusivamente, e gestiva un largo giro daffari illecito che andava dai passaggi di proprietà al rinnovo di patenti per autoveicoli e per natanti. Rinnovo ottenuto senza troppe formalità grazie alla complicità di un medico militare, colonnello dellesercito. Dalla documentazione sequestrata sono emerse decine di compravendite con firme di persone ignare o addirittura morte autenticate da notai compiacenti e dal funzionario del IV municipio. Con questa solida base, e tramite lappoggio a una «vera» agenzia di pratiche auto complice dellaffare, i due gestori dellagenzia riuscivano a intestare a persone del tutto ignare automobili utilizzate, come nel caso del romeno che aveva innescato lindagine, per commettere attività illecite, o a intascare i soldi per passaggi di proprietà mai registrati al Pra, rilasciando falsi certificati ai clienti truffati (oltre mille quelli accertati nel corso degli ultimi otto anni).
Il rapporto tra lagenzia «falsa» e quella vera era mutuale: i due arrestati ottenevano dallagenzia autorizzata una mano nelle pratiche per il Pra, offrendo in cambio il servizio «agevolato» per il rinnovo e il rilascio delle patenti. E lattività svolta dalle due agenzie si fondava sulla partecipazione allassociazione per delinquere proprio del medico militare, il quale emetteva certificati medici di idoneità anche a persone che non si erano mai sottoposte alla visita medica richiesta per legge. In alcuni casi, si trattava di richiedenti con problemi fisici che in questo modo hanno aggirato limpossibilità di ottenere il permesso di guida.
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