Mobilità sostenibile. Più che un obiettivo, una vera e propria parola dordine per la filiera dellautomotive, sempre più impegnata nella battaglia per labbattimento delle emissioni. E se questa è la sfida, anche le società di autonoleggio sono chiamate a fare la loro parte. A cominciare dalle realtà leader come LeasePlan, che non a caso lo scorso anno ha lanciato sui suoi principali mercati di riferimento - Italia compresa - liniziativa Green Plan, finalizzata a rendere più «verdi» i parchi auto delle aziende clienti. Cuore del progetto è lEcoCalculator, un sofisticato tool che racchiude lintero database dei veicoli commercializzati nel nostro Paese, grazie al quale è possibile determinare con sicurezza limpatto ambientale di una qualsiasi flotta. «Una volta ottenuti questi dati, stabiliamo con il cliente obiettivi di progressiva riduzione delle emissioni inquinanti - spiega Alberto Repetto, direttore commerciale e marketing di LeasePlan Italia - poi gli forniamo consulenza durante il processo e fissiamo periodici momenti di verifica, nel corso dei quali se necessario suggeriamo ulteriori attività collaterali, come corsi di guida ecologica rivolti ai driver».
I risultati raggiunti dai clienti, inoltre, vengono certificati con lassegnazione dei Fleet Conscious Award, premi che possono essere di tipo Silver, Gold o Platinum a seconda del livello di sensibilità ecologica dimostrato. E non è tutto. Nei mesi scorsi, LeasePlan ha spostato il proprio impegno per la sostenibilità anche sul fronte normativo, presentando unarticolata proposta in tema di tassazione dei veicoli e incentivazione alla mobilità «pulita». Lobiettivo è quello di sollecitare da parte del governo unazione che in qualche modo anticipi quello che lUnione europea chiederà comunque allItalia entro qualche anno: unimposizione fiscale proporzionale allimpatto del mezzo. A tal fine, la mossa più immediata che LeasePlan suggerisce è quella di legare lentità progressiva del bollo non più ai kilowatt, cioè alla potenza, ma ai livelli di anidride carbonica.
Il secondo passaggio prevede, invece, lestensione del contributo per lacquisto di auto a metano, gpl, elettriche o a idrogeno a tutti i mezzi, anche a benzina o diesel, purché con emissioni inferiori a 120 grammi di anidride carbonica per chilometro.
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