Primarie, l’ultimatum di Forza Italia

Sì ad un candidato unico, no alle primarie. E se l’accordo non si dovesse raggiungere, anche Forza Italia schiererà in campo un proprio nome. Il vertice azzurro di ieri in via dell’Umiltà riapre la partita interna alla Casa delle Libertà per la sfida delle prossime elezioni amministrative. Il partito del premier dice no alle primarie, ma auspica un accordo fra An e Udc perché la scelta converga su un solo «peso massimo» per la conquista del Campidoglio. I richiami all’unità sono insistenti, ma i vertici azzurri sono chiari: o ci si mette d’accordo, o al primo turno Forza Italia correrà da sola, con un nome sul quale vige assoluto riserbo. L’accoglienza degli alleati non è univoca. Alemanno e Baccini non sembrano avere intenzione di fare un passo indietro, e concordano su un punto: le primarie diventeranno il primo turno delle elezioni comunali.

«Non subiremo decisioni di vertice», tuona il ministro dell’Agricoltura. «La mia campagna elettorale continua», incalza Baccini. Nel frattempo il Nuovo Psi chiede a Robilotta di scendere in campo, e Alessandra Mussolini vede nella bocciatura delle primarie una possibilità in più.

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