Caro Massimiliano, ti ringrazio di ricordare spesso la mia responsabilità nella scelta di Enrico Musso, candidato sindaco nel 2007 per quella che allora si chiamava Casa delle Libertà. Ho avuto un ruolo in quella decisione, ma non quella di «tagliatore di teste» o di «talent scout» di aspiranti politici e amministratori e, considerato il successivo exploit e le successive posizioni che Enrico ha assunto nella sua folgorante carriera, vorrei precisarlo finalmente per troncare quella che è un po' diventata una «leggenda metropolitana» e non lo è.
Me lo impongono le tue citazioni ed anche quelle di rimbalzo di diversi esponenti politici, come recentemente quella di Sandro Biasotti, che usano quel mio ruolo per dare un «colore», secondo me sbagliato, al senatore-candidato sindaco Enrico Musso e in conseguenza per «giocare» sulla sua attuale posizione di aggregatore o di divisore negli schieramenti moderati di questa città.
Non ho segnalato Enrico Musso allo Scajola del 2007 da tagliatore di teste o il talent scout di politici in erba.
Come tu ben sai la nostra è una posizione privilegiata di osservazione e se usata (...)
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