Puglia indagata per uno stand a prezzo folle

da Bari

Una tre giorni costata 800mila euro. Per la Regione Puglia evidentemente il prezzo è giusto e non ha esitato: ha rotto gli indugi e ha speso una cifra record per la partecipazione in grande stile al tradizionale appuntamento della Borsa internazionale del turismo, tenutasi recentemente nella fiera milanese di Rho-Pero. Per la Corte dei Conti, invece, è necessario vederci chiaro: il procuratore regionale Francesco Lorusso ha deciso di aprire un’inchiesta e verificare la congruità di quella somma liquidata per occupare 690 metri quadrati di spazi espositivi. E così è finita sotto osservazione la gara con la quale è stato affidato al Cotup (Consorzio operatori turistici pugliesi) la realizzazione e la partecipazione della Regione a fiere, mostre, eventi nazionali ed esteri di promozione turistica. Impegno di spesa per il 2007: tre milioni di euro, di cui 800mila già utilizzati per la Bit.
La trasferta per la partecipazione alla kermesse lombarda ha sollevato perplessità su più fronti: è arrivata qualche critica per la mancanza di progetti adeguati a promuovere l’offerta e l’immagine turistica, ma le polemiche riguardano essenzialmente i costi. E non poteva essere altrimenti, perché proprio in questa occasione la Regione Puglia, governata da un presidente di Rifondazione comunista, Nichi Vendola, ha raggiunto un risultato tutt’altro che invidiabile per le spese: non aveva mai pagato tanto per gli spazi espositivi. Insomma, gli 800mila euro per quei tre giorni rappresentano un vero e proprio record che pesa sulle casse regionali. Tanto per fare due conti: l’anno scorso furono pagati 428mila euro per 600 metri quadrati, nel 2005 il prezzo fu di 436mila euro per 612 metri quadrati e nel 2004 invece fu fissata una cifra di 446mila euro per 600 metri quadrati.
Dando un’occhiata ai numeri viene fuori quindi che negli ultimi tre anni la Regione per prendere parte alla Bit ha pagato, in media, più o meno 700 euro a metro quadrato. Nulla a che vedere con l’exploit di quest’anno. Ma non è tutto. Perché al danno del denaro sborsato si aggiunge la beffa della disparità di trattamento: alla Regione ogni metro quadrato è costato circa 1200 euro, il quadruplo del prezzo riservato a Comuni e Province o a operatori privati che se la sono cavata con 3400 euro per uno stand di dieci metri quadrati, vale a dire trecento euro a metro quadrato. Nonostante tutto, alla Regione nessuno ha intenzione di piangere sul denaro versato. Al contrario, si respira aria di soddisfazione. E viene precisato che nel prezzo erano compresi una serie di servizi aggiuntivi. In buona sostanza la cifra sarebbe lievitata perché sono state assicurate altre prestazioni, come ad esempio l’organizzazione di eventi, happy-hour a tema con i buyer, ufficio stampa e così via. Il tutto avrebbe portato a una cifra decisamente superiore a quella di altre regioni ad alta vocazione turistica come Campania e Sicilia.
Per la verità, la trasferta pugliese per la Bit è sempre stata segnata da una buona dose di polemiche, che hanno investito il denaro impiegato e le modalità della partecipazione a questa prestigiosa vetrina del turismo, considerata l’appuntamento clou di un settore fondamentale soprattutto per l’economia di queste parti.

In passato proprio la coalizione di centrosinistra, all’epoca sui banchi dell’opposizione, aveva puntato l’indice contro i costi sostenuti dalla giunta della Casa delle Libertà guidata da Raffaele Fitto. Ma una volta al governo l’Unione ha deciso di non badare a spese. E per la Puglia i numeri di quest’anno sono quelli della spesa record.

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