Quando Ferrante coccolava i prodi autonomi

L’ex prefetto, ora candidato sindaco dell’Unione, è sicuro: «Con il centrosinistra al governo della città non si sarebbero verificati scontri come quelli di sabato scorso in corso Buenos Aires». Peccato che spesso, nei cinque anni in cui Ferrante è stato il rappresentante del governo in città, i milanesi abbiano visto scene di guerriglia urbana come quelle di una settimana fa. È successo più volte in occasione delle manifestazioni organizzate dai centri sociali per il 25 aprile (e spesso nella zona tra corso Buenos Aires e piazzale Loreto) ma anche al centro sociale Leoncavallo, dove Ferrante è andato in visita ufficiale. Attentati incendiari hanno preso inoltre di mira stazioni dei carabinieri e agenzie di lavoro interinale. L’ex prefetto accusa oggi le forze dell’ordine di «non aver fatto prevenzione» per evitare gli scontri.

Il sindaco Albertini gli risponde indirettamente con una battuta: «Ha aperto moltissimi tavoli di confronto, Ferrante meriterebbe di essere eletto nel cda del mobilificio Ikea». Aggiunge l’assessore alla sicurezza Manca: «Impiegò un anno per decidersi a sgomberare il palazzo di via Adda in mano ai rom».

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