Quando Sirchia minacciò di lasciare

Circa cinque anni fa: in una stanza di Palazzo Chigi si sta tenendo, sotto gli occhi del premier (allora come oggi) Silvio Berlusconi, un duro faccia faccia: da un lato l’allora ministro della Salute Girolamo Sirchia, dall’altra un’agguerrita compagine di colleghi ministri. Oggetto del contendere la legge anti-fumo, che da lì a poco avrebbe fatto scomparire le bionde dai luoghi pubblici. E oggi si scopre che l’introduzione del provvedimento sarebbe potuta slittare, se Sirchia in quell’occasione non avesse tenuto duro contro le pressioni dei colleghi spaventati da una misura impopolare. «L’approvazione del decreto - ha ricordato ieri Sirchia al convegno dalla Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) - fu molto tumultuosa.

Ci fu una discussione dura, in cui io annunciai che avrei rassegnato le dimissione di fronte a un eventuale affossamento del provvedimento». A placare gli animi il premier: «Berlusconi fu molto saggio, disse che non si poteva tornare indietro, ma mi chiese 2-3 mesi di tolleranza per non infierire subito su chi violava la legge».

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