Quant’è brava la Ferilli quando interpreta se stessa

Si è spogliata per la Roma, ha fatto il tifo per il centrosinistra (però ha querelato Katia Bellillo e ha scritto una letteraccia a Walter Veltroni) con argomentazioni anche colorite talvolta («forse dovremmo fare come Forza Italia, più gnocche nelle liste»). Ha pregato Bertinotti che ritirava l’appoggio al governo Prodi «Fausto, ripensace», si è messa con Flavio Cattaneo (ex direttore generale della Rai) che era già di un’altra moglie, (però, va detto, anche a lei, prima, una aveva rubato il marito), le resta sempre, sconsolatamente attaccato quell’accento romano, qualsiasi cosa faccia, e forse ha anche gli zigomi un po’ più gonfi di un tempo... però quanto ci piace Sabrina Ferilli.
Ieri sera su Canale 5 è andata in onda la seconda delle quattro puntate della miniserie tv Due imbroglioni e... mezzo! 2. Protagonisti Claudio Bisio (Lello), la Ferilli (Gina) e il piccolo Gianluca Grecchi (Nino). La trama è quella che è: una coppia di truffatori che si trova un bambino nell’auto rubata, che si affeziona a lui e che, alla fine, diventa più buona e più onesta.
È vero che Gina-Ferilli, praticamente interpreta se stessa, non in quanto truffatrice, ovvio, ma in quanto romana, procace, verace, «de core», piena di paesanissima saggezza ed è vero che tendenzialmente sempre ovunque Sabrina è chiamata a interpretare se stessa. Però quanto si autointerpreta bene.
In Commesse (1 e 2) lo avevamo già capito, ci era stato ancora più chiaro in un’altra mezza dozzina di fiction con nomi di donne (Angela, Matilde, Lucia, Dalida, Anna), qualche spot televisivo ce lo aveva confermato. Ma la folgorazione è arrivata con il film di Paolo Virzì, Tutta la vita davanti. Bellissimo il film, bravissima lei. Interpretava Daniela (nome dai grandi entusiasmi) la spasmodica capo telefonista di un call center che ha una tresca col capo dell’azienda, è tremendamente sola, vorrebbe un figlio, è una «raffinata coatta» vittima dei tacchi alti e di troppi braccialetti, vive in una casa cafona, alla fine va fuori di testa e accoppa l’amante. Era perfetta.

Ieri su Canale 5, mentre la vedevamo dannarsi tra piccoli stratagemmi, contorcersi in dilemmucci morali, cadere preda dello sconforto e rialzarsi tra un furtarello non andato a segno e l’altro, pensavamo che se alla Ferilli chiedono minuscole variazioni su se stessa, è in grado di rendere potabile qualsiasi cosa.

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