Quel rapinatore di banche vestito da donna

Voce roca, capelli lunghi coperti da foulard, in mano un’arma, un po’ nascosta. Monica Vitti, ex ragazza con la pistola, non c’entra. Anzi, per dirla tutta, qui bisogna chiamare in causa Platinette. Sì, perché l’ultima moda, a Genova e dintorni è quella di rapinare le banche travestiti da donna. È successo ieri alle tre del pomeriggio quando un bandito si è mascherato con tanto di parrucca e foulard, si è introdotto nell’agenzia Carige di Masone, nell’immediato entroterra di Genova, e, sotto la minaccia di un’arma, si è fatto consegnare alcune migliaia di euro, dandosi poi alla fuga. I carabinieri, chiamati ad intervenire dopo il colpo, hanno dedotto dai filmati del sistema di sicurezza a circuito chiuso che il bandito in realtà non era una donna ma piuttosto un uomo vestito con abiti femminili.
Stessa scena una settimana fa a Sestri Levante. Stessa banca: la Carige. Non si sa se sia stato anche lo stesso rapinatore, nonostante le analogie. Qui non era nemmeno servito mostrare le armi: è bastato sibilare «datemi i soldi». La filiale della Carige di Busalla era stata rapinata a settembre. L’uomo, vestito da donna, fece irruzione nell'istituto di credito intorno alle 13, pochi minuti prima della pausa pranzo, facendo spaventare sia i clienti sia il personale, e rubando i soldi nei cassetti degli sportelli per poi fuggire. Come? In bicicletta. Ma nemmeno la Carige di Aulla, in Lunigiana è rimasta indenne: a ottobre il bandito travestito e in bici aveva colpito ancora.

In questo caso la parrucca era di colore rosso, e i testimoni parlano di rossetto, phard sulle guance, ciglia truccate e persino un accenno di seno. Ma la voce aveva tradito il rapinatore non appena si era rivolto ai cassieri. Adesso le forze dell’ordine possono sbizzarrirsi, anche se a dire il vero, l’identikit non è certo di quelli facili.

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