Quel sushi indigesto per Zaia

Probabilmente Zaia è caduto dalle nuvole. O meglio, dalle nuvolette di drago. Del resto chi lo poteva immaginare che la passione per la cucina cinese potesse costare al presidente della Regione Veneto una così forte tirata d’orecchi da parte di ristoratori veneti? Eppure oggi Il Mattino pubblica una lettera di protesta in cui gli esercenti padovani accusano il governatore di fare cattiva pubblicità alla cucina locale. E questa, per un leghista, è una bestemmia. La passione di Zaia per i pasti all’insegna di riso cantonese e bacchette (dove Zaia mangia pagando al massimo 10-15 euro, all’insegna di una leghistissima sobrietà) era da tempo mal vista dai ristoratori padovani, ma la goccia di troppo è stata il «capodanno cinese» del governatore. «Abbiamo mal digerito - si legge nella lettera - la foto che ritrae il governatore nella serata di Capodanno al ristorante Wok-sushi».

Zaia, per conto suo, si è detto «allibito. Ci sono andato - spiega - la sera del primo gennaio. Conosco il titolare è so come lavora. C’è la garanzia di prodotti tutti locali, anche con l’aiuto di artigiani della zona».

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