da Ravenna
Molti viaggi e progetti, tutti allinsegna del windsurf. In autunno, un mese e mezzo in Brasile, vicino a Fortaleza. La settimana scorsa Dalia Saiani aveva raggiunto gli amici ravennati dellAdriatico Wind Club e così per gennaio e febbraio si era trasferita proprio allisola di Sal. Il volo di ritorno era «aperto». Amava le feste e le cene in compagnia, ma aveva un po di paura, a ritornare laggiù. Solo con le amiche più intime si era confidata: «Cè un uomo che mi tormenta, Sandro, una guida creola, e da due anni mi continua a mandare e-mail. Non ha capito che la storia fra noi è chiusa. È pure violento, quando eravamo stati insieme non mi voleva lasciare andare, mi chiudeva a chiave in camera». Alluniversità Dalia aveva frequentato la facoltà di scienze ambientali, a Lido Adriano gestiva il bagno Caesar, assieme ad Alessandro, di cui era stata compagna per 5 anni. Di recente gli aveva venduto la sua quota, lei si voleva concedere un anno di pausa per tentare di vivere soltanto di windsurf. Era tra i fondatori e soci dell'Adriatico Wind Club di Porto Corsini, dal 1989, e la trascinatrice del gruppo di 30 surfisti.
«Quelluomo mi tormenta: è un violento»
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