Quelle sere in cui don Gallo serviva cena al cardinale Siri

Spuntano ricordi inediti in occasione delle celebrazioni di giovedì prossimo per i cent’anni dalla nascita del prelato

Riccardo Re

«È un furbetto quel don Gallo...»: questo il commento del cardinale Tarcisio Bertone quando con il sorriso tra le labbra gli raccontano quanto accadeva anni addietro nel ristorante «La Lanterna» di proprietà del prete che oggi fa il predicatore-provocatore e fuma gli spinelli. Uno dei clienti abituali del locale, ovviamente ospite della casa, era il cardinale Giuseppe Siri, quello che sosteneva che la battaglia dei partigiani in piazza De Ferrari non c’è mai stata, quello che gli ambienti di sinistra, anche all’interno della Chiesa, hanno sempre osteggiato in molteplici modi. Ma don Andrea Gallo, a quei tempi non proprio nelle grazie dei Salesiani, non esitava a far indossare i guanti bianchi ai suoi camerieri che dovevano servire e ingraziare il cardinale con le più accurate attenzioni.
Non si sa se giovedì prossimo per la celebrazione del Centenario dalla nascita del cardinale Siri a ricordare uno dei personaggi più importanti della storia del ’900 ci sarà anche don Gallo ma quello che è certo è che saranno in molti a partecipare. «Un atto doveroso rendere omaggio a un personaggio della Curia di assoluto rigore morale che ha predicato per una vita con estrema coerenza» sottolinea il cardinale Bertone. Commemorazione fortemente voluta dall’Arcidiocesi di Genova e che ha trovato l’appoggio della Regione, del Comune e dell’Autorità portuale. Giornata in cui il senatore Giulio Andreotti, reduce dall’intensa due-giorni di votazioni al Senato sarà a Genova per spiegare con l’abituale verve l’importanza di Siri nella società italiana durante i suoi 41 anni di arcivescovado. «Un record assoluto, per un uomo che è stato protagonista della storia italiana per quasi mezzo secolo» sottolinea l’attuale cardinale di Genova. «Una figura di straordinario rilievo non solo dal punto di vista religioso, ma per l’intera città» aggiunge l’assessore regionale, il socialista Fabio Morchio. Giovedì quindi verranno approfondite, durante i due convegni, uno in mattinata a Palazzo Ducale e uno nel pomeriggio a Palazzo San Giorgio, la figura religiosa e quella politica di Siri che molti hanno interpretato in maniera contrapposta.
«È stato scritto in questi giorni che il cardinale Siri sia stato sconfitto da uomini di una certa parte politica, ma io non credo che il cardinale Siri sia mai stato sconfitto» tuona Tarcisio Bertone aggiungendo «che nelle cronache dei giornali in occasione del 25 aprile non sono stati messi in luce i veri meriti di Siri che a quei tempi era solo ausiliare del cardinal Boetto, ma nonostante questo aveva, assieme ai suoi uomini, un ruolo di primo piano nel salvare gli ebrei e tutte quelle persone esposte alle rappresaglie nemiche».
Al convegno sarà presente anche Nicla Buonasorte, autrice di un’inedita biografia sul cardinale, che proverà a far chiarezza su una storia molto controversa. Il libro «Un vescovo del Novecento» sarà nelle librerie da settembre e sarà basato su documenti inediti conservati nell’Archivio diocesano che approfondiranno anche i rapporti tra il cardinale e l’ex presidente del consiglio democristiano Aldo Moro.


Molti invece i libri presentati già al convegno e molte le storie e gli aneddoti che faranno rivivere con maggiore rigore storico le storie della Chiesa e dello Stato attraverso i grandi passi della vita di Siri, una vita definita da Bertone decisamente «eccezionale».

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