Confesso di aver frequentato Vittorio Sgarbi: visite brevi, non lunghe frequentazioni. Nel breve periodo in cui fu Assessore di qualcosa al Comune di Milano, Vittorio mi confidò lintenzione di dedicare una via a Walter Chiari e mi chiese di buttare giù il progetto di un omaggio. È noto che Sgarbi pensa in grande ed anchio, nel mio piccolo, sono un megalomane. Perciò scrissi un progetto che prevedeva gare televisive di sarchiaponi per comici di coraggio e dincoscienza. Essendo Walter un italiano multiregionale (Puglia, Veneto, Lombardia, Romagna) proposi gemellaggi con le altre città sue dopo Milano: Andria, Verona, Cesenatico. Essendo Walter internazionale e dispersivo proposi di mettermi a cercare in Francia, Spagna, Nuova Zelanda e Svezia, film suoi mai pervenuti qui. Ce ne sono parecchi. Essendo Walter maledetto e sputazzato (tutti pensano che i suoi film siano grandi cagate, tranne Bellissima di Visconti) proposi di mettermi a cercare i suoi film italiani perduti, che sono di nuovo un tot.
Daltronde nella sua filmografia su Wikipedia cè scritto addirittura che ha girato un film da Kafka, unopera dove non ha lavorato nemmeno un giorno. Cè scritto anche che nel suo film desordio - anchesso perduto - Walter è doppiato da Alberto Sordi. Il che sarebbe proprio un bello scherzo: la vita di scherzi gliene fece tanti, ma almeno questo glielo ha risparmiato. Sgarbi se nè andato, la via non gli è stata dedicata. La magnifica rassegna multimediale non si è naturalmente fatta mai. Nel frattempo ho ritrovato almeno due dei film italiani perduti di Walter, di altri ho localizzato i negativi o le copie straniere con le versioni per lestero con più tette e più culi.
Uno di questi ritrovamenti è appunto lesordio, Vanità, la Gibigianna di Bertolazzi. Walter lo girò a dieci metri da dove lavoro io adesso, Cologno Monzese: la ICET di Ferruccio Caramelli diventato il Teatro 11, il più grande della Fininvest. Se lo verrete a vedere giovedì prossimo al cinema Gnomo di Milano, nellunica copia di mia proprietà, scoprirete con che voce parla Walter e quantè sublime Dina Galli. Il film fu girato destate, ma il geloso Enrico, il personaggio di Walter, porta il cappotto. Fu su quel set che lattore decise che «otto ore nellafa delle luci per dare due minuti di pellicola buona al giorno - scusate! - ma non sono per me».
Caro Signor Finazzer, salvare i film costa. Ometto i viaggi, ma il rimborso spese che il Comune di Milano, la città di Walter, mi riconosce non mi ripaga nemmeno dei costi del trasferimento dalla pellicola infiammabile al video. Anche Pillitteri promise che avrebbe pagato i funerali di Walter. Il funerale Pilitteri non lo pagò. Buttarono la bara al Monumentale in un piccolo mausoleo, anzi un famedio per milanesi illustri, dove giacciono Danzi, Bracchi e Luigi Berlusconi. Qualche settimana dopo incontrai il figlio di Walter, Simone. Con un plaid sotto il braccio andava a vendere lultimo Ligabue per pagare i tredici milioni della cerimonia funebre. Dopo ventanni, qualche mese fa, ho rivisto quel quadro straordinario al telegiornale, nel tesoretto di Tanzi.
I funerali, Signor Assessore, bisogna farli bene. E non solo perché fra qualche settimana si vota. Si andava a votare anche qualche giorno dopo larresto di Walter, nel 1970. Guardi che non lo dico io un giorno le racconterò chi lo ha detto prima di me.
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