Questa è l’America

L’America - quella che in queste settimane sta scegliendo il proprio leader, ancora una volta in base al principio, solo apparentemente paradossale, secondo cui il presidente deve essere il più «grande» di tutti ma non il «migliore» di tutti, e comunque al di sopra anche del più piccolo dei vizi nei quali l’americano medio cade ogni giorno - sembra che viva e funzioni per paradossi. Difficile trovare un Paese con più contraddizioni, dove convivono opportunità straordinarie e miserie devastanti, dove si alternano in poche miglia inferni e paradisi, dove ancor oggi, nonostante tutto, si accettano con spirito di accoglienza superiore a qualsiasi altro luogo immigrati e stranieri eppure si fa il giro largo intorno a chi muore sul marciapiede. C’è un’America deprecabile e una invidiabile.

Una da criticare e una da difendere. Il politologo Alain de Benoist e lo scrittore Giuseppe Conte (chiamando in causa anche lo storico Simon Schama e il “vecchio” John Steinbeck) raccontano in questa pagina quale è lo «spirito» dell’America che (ci) piace.

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