«Raddoppieremo il verde in 5 anni»

C’è bisogno dell’aiuto di tutti. Il sindaco lo ha chiesto ieri mattina ai 4mila bambini e ragazzi di tutte le scuole della città che hanno attraversato le vie del centro dal parco Sempione a piazza Duomo. Accendendo la simbolica torcia della «Green parade 2010», Letizia Moratti ha lanciato una proposta ai baby ecologisti: «Ogni classe e ogni famiglia ci aiuti a piantare un albero, così potremo fare un parco che chiameremo Parco dei bambini di Milano. Costruiamo insieme una città verde per voi». Più tardi ha passeggiato in zona Garibaldi lungo il primo raggio verde che entro il 2011 correrà dalla Conca delle Gabelle lungo tutto il Naviglio della Martesana, sette chilometri e mezzo di pista ciclabile e nuovi alberi. «Non più il verde racchiuso solo nei parchi e nei giardini, ma diffuso in città e fruibile, percorsi che uniscano il centro con la periferia». Nel primo tratto, visitato ieri, sono presenti cinquanta alberi di pere e tremila arbusti di Licantus. Il Comune vuole arrivare a otto raggi entro il 2015, 72 chilometri di percorsi ciclo-pedonali, ma il secondo che comincerà a realizzare sarà non a casa quello che collegherà l’area di Citylife all’Expo. In questo caso non basta la mano dei bambini e delle famiglie, ma l’aiuto di sponsor. Sul primo raggio verde già hanno messo soldi un privato, Minolta, e anche l’associazione dei costruttori milanesi Assimpredil («non “pianta” solo cemento, ma alberi» fa notare l’architetto Flora Vallone, direttore del settore Arredo urbano che cura che cura il progetto). «I raggi verdi testimoniano uno sviluppo urbanistico armonico della città, che ci stanno copiando in tutta Europa» fa presente l’assessore Maurizio Cadeo.
Il traguardo è ambizioso. «Raddoppieremo i verde entro il 2015» assicura il sindaco. Negli ultimi tre anni «abbiamo piantato settantamila alberi, corrispondono a un’area verde di un milione di metri quadrati. Nei prossimi due anni ne aggiungeremo altri settantamila, l’obiettivo per l’anno di Expo è di arrivare a cinquanta milioni di metri quadri». Al forum delle «Green City» in Fiera ha lanciato ai rappresentanti delle istituzioni di Berlino, Londra, Parigi e Amsterdam l’idea di «un Manifesto delle città verdi, che abbia all’interno alcune linee guida». L’architetto del verde Andreas Kipar si è preso l’impegno di scriverlo e farlo firmare entro oggi al Festival internazionale dell’Ambiente che in questi giorni viene ospitato proprio a Milano. E Kipar per Milano ha disegnato il Piano del verde, che è venuto a scontrarsi nei mesi scorsi con quello proposto dall’architetto Renzo Piano, fino allo strappo con il sindaco sul progetto degli alberi in piazza Duomo. Alla Moratti non è ancora andata giù. Al fianco di Kipar ricorda che «è un grandissimo architetto del verde riconosciuto sul piano mondiale, abbiamo sempre detto che il sistema del verde che ha disegnato per noi nel 2007 è aperto a possibili contributi, ma se c’è la volontà di lavorare insieme sul progetto, senza imporre il proprio a tutti i costi».
E dato che di ambiente, e in particolare di Ecopass, si è occupato e continua ad occuparsi l’ex assessore della giunta Moratti Edoardo Croci, che due giorni fa ha lanciato con Marco Cappato dei Radicali e Enrico Fedreghini dei Verdi cinque referendum per far dire ai cittadini cosa pensano del ticket (viene proposto di estenderlo alla Cerchia della 90/91), il sindaco si dissocia.

«È una proposta superata - ha detto della consultazione -. Noi stiamo già lavorando più che a un referendum a un’analisi tecnica che prevede diverse soluzioni. Quando si sceglierà il programma naturalmente si sentirà il parere dei cittadini».

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