Con la radio per raccontare l’emergenza

Certo, ci sono stati gli speciali di Radio anch’io e di Prima di tutto, le trasmissioni del mattino e dell’alba di Radiouno dedicate agli approfondimenti. Particolarmente efficaci e pungenti (e mai aggettivo fu più appropriato) nelle loro puntate sull’emergenza gelo, neve e maltempo. Ma, se vogliamo, tutto questo fa parte della normalità per Radiouno, che fa dell’informazione ventiquattro ore al giorno la sua ragione di vita. E affrontare le emergenze con trasmissioni speciali è la mission di un canale all news, come dicono quelli che parlano bene. O, meglio, pensano di parlare bene.
La vera novità, però, stava altrove. Ad esempio, nei collegamenti che, sabato e domenica scorsi e ieri, nel corso di Sabato sport e Tutto il calcio minuto per minuto, sono stati dedicati all’informazione sulle condizioni della neve nelle varie città, contemporanea a quello sulle partite. E così, oltre a notizie su rinvii, gol, rigori ed espulsioni, abbiamo saputo notizie di viabilità, transitabilità di strade asfaltate e ferrate e, insieme all’aggiornamento sul minuto a cui era arrivata la partita, anche quello sul livello a cui era arrivata la neve. Al venticinquesimo del secondo tempo, due metri a Cesena. Perfetto esempio di come si possa fare servizio pubblico vero (e, in questa occasione, la rete di Antonio Preziosi l’ha fatto).
Ma non si è tirata indietro nemmeno Radiodue, trasformata da Flavio Mucciante in una sorta di rete interattiva con @RaiRadio2, che ha reclutato ascoltatori-cronisti per raccontare l’Italia innevata. La trasmissione del week-end di Radiodue condotta da Michele Cucuzza e Chiara Giallonardo è diventata così una specie di social network con la voce, con tanto di evoluzione sul maltempo raccontata dal profilo Twitter di Radiodue. Il comunicato ufficiale della bravissima Clarissa Domenicucci parlava di «punto di riferimento in rete per i follower».

Ma, stavolta, al di là del rapporto gelido dei nuovi strumenti con la lingua italiana, è stata cosa buona e giusta. E, addirittura, nei paesi senza luce, la radio a transistor è diventata indispensabile. Perfetta congiunzione fra passato e futuro. Ma, soprattutto, presente. Sempre.

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