Insieme ad altri due connazionali, marocchini come lui, aveva organizzato una banda di delinquenti che aggrediva e rapinava tutti quelli che gli capitavano a tiro. Il contesto era quello di sempre: i vicoli del centro storico. E poco importava che avesse in tasca un regolare permesso di soggiorno. Quella era la sua attività «lavorativa» e lha esercitata per un pezzo, fino a quando non ha fatto un passo falso in piazza delle Erbe. Era la sera del 4 gennaio scorso quando i tre magrebini, sempre in cerca di vittime, notano tre ragazzi passare per la piazza e, senza pensarci mezza volta, li bloccano, li malmenano e li costringono, sotto la minaccia di una siringa, a consegnare loro tutto quanto avevano in tasca. In tutto il bottino fu di 95 euro, una tessera Bancomat e un telefono cellullare.
Quando finalmente i tre delinquenti se ne vanno, i rapinati corrono subito nel commissariato più vicino e presentano denuncia. Si dà il caso che i poliziotti abbiano un cospicuo archivio su chi delinque abitualmente a Genova e quindi mostrano ai tre ragazzi una lunga serie di fotografie con tutti i soggetti pericolosi in giro nei vicoli del centro storico genovese. Ed è proprio esaminando queste istantanee che alla fine viene fuori il viso del marocchino che comandava la banda di rapinatori.
Gli agenti dunque avevano un nome, un cognome e un volto.
E lattività investigativa alla fine è stata premiata. Il delinquente marocchino, infatti, lunedì pomeriggio è stato notato in piazza Caricamento ed è qui che i poliziotti hanno fatto scattare la trappola.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.