Santiago de Cuba. Più lavoro, più unità, più sacrifici e più controllo. Loligarchia al potere a Cuba guarda al passato; i cubani, invece, incassano lennesima delusione. Si può riassumere così latteso primo «discorso del 26 luglio» di Raul Castro da presidente cubano, che in 48 minuti ha spazzato via quella ventata di ottimismo iniziata a circolare sullisola a marzo. Allora lannuncio di alcune aperture - come il via libera alla compravendita di cellulari, dvd e computer, il cui possesso fino ad allora era vietato - aveva eccitato la popolazione caraibica e lopinione pubblica internazionale. La data del 26 luglio è la più importante nel calendario politico di Cuba: lanniversario dellassalto alla caserma Moncada a Santiago (1953), primo vagito di quella che sarebbe stata la rivoluzione cubana nel 1959. Molti speravano che proprio in questa occasione il fratello del líder máximo - erede dei poteri di Fidel dopo la sua uscita di scena per motivi di salute - avrebbe annunciato ulteriori riforme. Invece, davanti a diecimila persone, il Presidente ha chiarito ai suoi concittadini che bisogna abituarsi a «non ricevere solo buone notizie». Dora in avanti la parola dordine sarà «risparmiare su tutto».
A imporlo è la crisi economica internazionale e il fatto che Cuba importa l84 per cento del fabbisogno alimentare.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.