Regali di nozze, vecchi amori e maghi in cucina

Anche un genovese doc alle fastose nozze di Mara Venier: si tratta di Gigi Rizzi, antico play boy, oggi marito premuroso, papà affettuoso e opinionista televisivo fra i più pimpanti.
C’è grande attesa per il «sì» di Mara che si celebrerà a Cinecittà il 28 giugno con oltre mille invitati. Fra questi anche lui, il grande amico di Mara. Gigi è stato parecchie volte al programma domenicale della presentatrice, è nata una sincera amicizia e Mara ha voluto che proprio Gigi non potesse mancare al matrimonio con Nicola Carraro.
Rizzi è molto amico di tutto lo «smart-set» romano e non: è stato per anni al centro di queste compagnie chic dell’Italia. «Il mio vero problema - sorride oggi Gigi - è il regalo che dovrò fare a Mara. Ovviamente chissà quanti regali e che regali le faranno...».
Gigi si è affidato ad un esperto di regali matrimoniali: il celebre gioielliere genovese Giorgio Fiori. Da lui si rivolgono le grandi famiglie, i ricchi e nobili genovesi per regali particolari. «Mi ha consigliato - annuncia Gigi in... esclusiva - un corno d’oro con i segni della cabala. Insomma: un qualcosa di originale e di curioso...».
Gigi e consorte si presenteranno, dunque, a Mara con questo «corno» originalissimo, sperando nel sorriso smagliante della sposa. Fra l’altro al matrimonio è stata invitata anche Milly Carlucci: «Anche con lei - dice Rizzi - sono molto amico. E le chiederò di partecipare alla prossima edizione di “Ballando con le stelle”». Per chi non lo sapesse, Gigi, è uno straordinario ballerino, antica scuola brasiliana, anni e anni sulle coste dorate a ballare, appunto, sotto le stelle degli anni Settanta.
«Mi sento in grande forma - scherza Gigi - e penso avrò successo, il ballo è sempre stato un mio grande sogno. Mi piaceva, da giovane imitare Fred Astaire e ci riuscivo benissimo...».
BRIGITTE. Visto che si è accennato a Rizzi, perché non accennare al suo breve amore con B.B.? La bella attrice, mito degli anni Sessanta, è stata celebrata da un eccellente scrittore, Giampiero Mughini, in un fascinoso romanzo dal titolo: «E l’uomo creò la donna». Mughini ha raccontato questo suo «amore» per la Bardot alle Clarisse di Rapallo, avendo accanto Susanna Torretta (altra bellissima donna, regina delle estati tigulline) e la giornalista Maria Vittoria Cascino.
Ricordi, racconti, antiche passioni, flirt, amori saltati fuori da un divertente dibattito che ha confermato la bontà dell’iniziativa del Comune di Rapallo sul fronte letterario. L’assessore Gianni Arena sta raccogliendo notevoli successi con il ciclo di incontri «Rapallo legge», riuscendo a portare nomi illustri della letteratura italiana. Da Romano Battaglia, a Luca Telese, appunto a Giampiero Mughini, a Giovanni Floris, a Ilaria Cavo. Una passerella di autori che si ritrovano di fronte ad un pubblico interessato e numerosissimo e si fanno conoscere «dal vivo» al di là del loro nome messo in copertina. «Una Rapallo viva culturalmente - ha detto Mughini - una piacevole sorpresa».
MAGO. Genova perde il suo mago per eccellenza: la notizia era già trapelata alcuni mesi, ma ora è ufficiale. Marco Pepè, alias Mago Alex, dopo aver imperversato per tanti anni con i suoi «fantasmi», dopo essere stato per tanto tempo sulle riviste specializzate, fra gli incantesimi, aver mandato messaggi dell’aldilà su Tv e radio, su giornali e gazzette ha detto basta. E da alcuni mesi fa il ristoratore, in un «pub» niente male di vico Casana, che ha chiamato (tanto per stare in argomento) «Il Matto». Meglio un buon risotto, un piacevole minestrone, una cima fatta in casa alla genovese, che gli antichi misteri della città, le passeggiate fra i vicoli alla ricerca di vecchi fantasmi.
«Ormai il mestiere di mago è cambiato - ha detto Alex - ci sono in giro troppi cialtroni».
L’ultima sua scoperta, pare, sia stato un caro fantasma dalle parti di San Donato. Secondo Alex nella chiesa antica dovrebbe aggirarsi il fantasma di Stefano Raggio.

Lo si potrebbe incontrare magari a braccetto di Branca Doria, nelle vicinanze di San Matteo.
Insomma il mago ha voluto offrire l’ultimo suggerimento. Poi via, in cucina, a preparare piatti prelibati. Magari, se uno vorrà, potrà al massimo farsi leggere il fondo della tazzina del caffè.

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