Dopo lo scandalo che ha travolto lex presidente Piero Marrazzo e, «assieme a lui tutta la Regione», sperano in una «svolta» e in una «nuova luce» con la neo-governatrice Renata Polverini. Tra le centinaia di dipendenti della Regione che ieri mattina hanno incontrato la presidente sono tanti coloro che, nel primo giorno della «nuova era», le esprimono fiducia. «Lo scandalo Marrazzo ci ha colpito, anche se rimane un fatto privato - afferma Liviana, una dipendente del dipartimento istituzionale -. Speriamo che la neopresidente mantenga le promesse fatte, anzi sono sicura che lo farà». «Polverini ha fatto un discorso semplice, diretto ed efficace - dice soddisfatta Raffaella, del dipartimento economico -. Lo scandalo Marrazzo ha gettato una brutta luce su tutta listituzione, ora speriamo di poter far capire che la Regione non è questo». «Questa presidente già dal primo giorno ha avuto un approccio diverso da quello di Marrazzo - spiega Micaela - che, benché fosse un politico di sinistra, era molto distante dai dipendenti e aveva creato attorno a lui una specie di cordone sanitario».
«Marrazzo ha fatto fare brutta figura a tutti e in cinque anni non ci ha mai incontrati - dice Piero, un altro funzionario -. Lei ha dimostrato di essere diversa, speriamo che mantenga le promesse e faccia pulizia, mandando via i dirigenti inutili». «Il cambiamento dobbiamo farlo insieme. Quello che verrà di buono sarà merito di tutti». Così il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha risposto alle aspettative dei dipendenti della Regione che ha incontrato ieri, nella prima giornata dopo il suo insediamento. Rivolgendosi ai lavoratori, che a centinaia sono accorsi per incontrarla, Polverini ha proseguito tra gli applausi: «Per 27 anni ho fatto la sindacalista e ho deciso di iniziare incontrando voi. Io darò il massimo ma vi chiederò il massimo. Dobbiamo, tutti insieme, aprire questa regione, affinchè torni nella disponibilità delle persone». «Non mi chiuderò nelle mie stanze - ha proseguito Polverini - non mi renderò irraggiungibile, ma manterrò il contatto con voi e con i cittadini. Oggi, come tutti i giorni a venire, mangeremo insieme a mensa».
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