Le ferie sono agli sgoccioli. Anzi, per molti sono già finite, e per tutti gli altri stanno arrivando al capolinea proprio tra oggi e domani, classico (e odioso) weekend da valigie del rientro e bollino rosso per le strade. Nonostante le «fantastiche» premesse, non sono né i bagagli né il traffico il dramma, ma il lunedì in arrivo. L'immagine che aspetta non è delle migliori, proietta al lavoro, chiusi in ufficio, seduti per ore alla scrivania, appiccati al computer con duemila e-mail da scaricare, circondati da colleghi che paiono non accusare la grinta del grande capo che parte con programmi, progetti e obiettivi. Dopo qualche settimana di relax, riprendere la routine è dura, ma non c'è via di scampo, magari ci fosse.
Tanto vale farsene una ragione e affrontarla in modo soft. L'importante è accettare la situazione e girarla in positivo, usando le energie raccolte in vacanza come carburante per l'anno lavorativo al via, senza bruciarsi in partenza i benefici che il break ha portato. A partire dall'abbronzatura. Ore, giorni, settimane a spalmare creme su creme protettive per crogiolarsi al sole e metter su colorito, e poi tre minuti in ufficio con aria condizionata più forte del Meltemi e tutto il «lavoro» va perso.
Se l'off sull'interruttore non rientra nella policy aziendale, bisogna munirsi di un kit idratante pronto all'uso, da stendere su viso, labbra, mani e décolleté, i punti strategici dove è vietato scolorirsi o spelarsi. Il look aiuta a tirare su l'umore: al bando grigio, nero e marrone, c'è tutto l'inverno per indossarli, adesso è tempo di bianco e tinte pastello. Il trucco effetto acqua e sapone è vincente: via libera a lucidalabbra, spolverate di blush e punti luce. Per le occhiaie eliminate a suon di dormite e pisolini, la precauzione è evitare di passare dalle 8 ore di sonno estive alle 6-7 canoniche. Bisogna procedere gradualmente. Anche il ritmo lavorativo andrebbe ripreso man mano. Certo, questo è più complicato, ma ci si può «lavorare»: prendersi delle pause di pochi minuti ogni due ore è già qualcosa, in più permette di staccare gli occhi dal monitor e di riattivare la circolazione. Fare movimento, specie se le ferie sono state attive, aiuta a scaricare le prime tensioni. Idem stare all'aria aperta (meteo permettendo): il passaggio dalla luce del sole in spiaggia o sui monti a quella artificiale dell'ufficio può stressare corpo e mente. Un paio di consigli: due passi prima di timbrare il cartellino e far pausa pranzo all'aperto. Ecco, l'alimentazione è da impostare con astuzia. Perché è quando la concentrazione va a rilento che serve scuoterla con una carica di energie, a base di zuccheri, senza esagerare, carboidrati semplici (miele, marmellate, frutta) e complessi (pane, pasta, riso e cereali).
L'uva di stagione è l'ideale, anche perché la melatonina contenuta nella buccia degli acini è alleata del buon umore. E se anche tutto questo non è bastato, allora «l'ultima spiaggia» è prenotarsi il prossimo weekend via.
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