Cronache

Rifondazione in lotta contro Rifondazione

Che fare? Anche se il copyright del celeberrimo dilemma appartiene al compagno Lenin, è fin legittimo che di questi tempi siano i compagni della base di Rifondazione comunista, i «duri e puri» (così vuole il luogo comune), ad avere qualche dubbio sul da farsi. Dura la vita, nel partito di Bertinotti e Giordano, ora che non c’è più da fare opposizione: tra gli alleati moderati che reputano il Prc troppo «di sinistra» e la base che invece denuncia una pericolosa deriva «di destra», la crisi d’identità è dietro l’angolo. Giustappunto: che fare? Una risposta se l’è data Gigi Malabarba, l’ex senatore di Rifondazione che di recente ha lasciato con pochi rimpianti Palazzo Madama per far posto a Haidi Giuliani. «Fare critica, opposizione all’interno del partito». Spingere a sinistra senza abbandonare la nave ed evitando fughe e scissioni. Questi gli scopi dell’associazione Sinistra Critica, che vedrà ufficialmente la luce a Roma il 28 gennaio prossimo ma che l’ex parlamentare, che l’ha ideata e promossa, ha presentato a Genova nel circolo Prc di Piazza Romagnosi.
Un movimento «critico, femminista, ecologista» e soprattutto «anticapitalista», perché «la Finanziaria di Prodi ha bastonato tutti gli italiani in ossequio ai parametri europei, cioè qualcosa contro cui noi comunisti abbiamo sempre lottato». In tutto ciò, a preoccupare Sinistra Critica è la posizione di Rifondazione, che si adeguerebbe supinamente ai diktat di un governo «che di sinistra ha poco o niente, anche se la gente reputa proprio la sinistra colpevole del malessere che questo sta provocando al Paese: un danno d’immagine devastante» lamenta Malabarba. Il tutto a fronte della «sempre maggiore partecipazione alle lotte di popolo promosse da movimenti di estrema destra come Forza Nuova». All’ombra della bandiera rossa, nel frattempo, si starebbe dormendo saporitamente.
Il combattivo Malabarba non si fa problemi nemmeno a denunciare un certo malcostume che si sarebbe impadronito anche di un partito che, un tempo, faceva della propria coerenza una bandiera: «Senza scendere in particolari - scuote la testa - vi dico soltanto che al sud ho visto esponenti di Rifondazione eletti nelle amministrazioni locali vivere di clientela, esattamente come molti colleghi degli altri partiti».

Andarsene da tutto questo, però, non pare una soluzione praticabile: «Avete visto come è naufragato il Partito Comunista dei Lavoratori, quello di Marco Ferrando? È dall’interno che bisogna agire e contrapporsi, perché non è mica detto che l’opposizione al Governo debba venire solo da destra». Un’invocazione, insomma, perché Giordano e Bertinotti facciano qualcosa, «qualcosa di sinistra».

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