di Stefano Colli Lanzi*
Su molti aspetti la Riforma del lavoro ci conduce a constatare che la montagna ha partorito il classico topolino. Avrebbe dovuto cambiare in meglio il nostro Paese, creare lavoro per i giovani e far ripartire leconomia che arranca nelle paludi della recessione. Ancora una volta sembrano invece aver perlopiù prevalso interessi di parte, ideologici, che non consentono di eliminare liniquo dualismo tra chi è dentro e chi è fuori dal mercato del lavoro.
Su uno degli argomenti principali però, quale è lapprendistato, va detto che il governo ha agito bene. Non che, in realtà, abbia fatto granché: si è limitato a modificarlo il meno possibile, lasciando che il nuovo Testo unico - proposto dallex ministro Sacconi e dal precedente governo Berlusconi - facesse il suo corso, poiché ritenuto efficace da tutte le parti in causa.
Più convulso invece è stato liter dellapprendistato in somministrazione che, proprio nelle ultime ore e grazie allinteresse di tutte le parti, sembra finalmente vedere la luce. Di cosa si tratta? Della possibilità da parte delle Agenzie per il lavoro di assumere in apprendistato, grazie anche al recente accordo stipulato da Assolavoro che dovrà ora essere rivisto per recepire alcune modifiche tecniche apportate dalla riforma e, soprattutto, per «riportare a bordo» Nidil-Cgil quale soggetto ineludibile del sistema-agenzie.
Il fatto che le Apl siano messe nelle condizioni di poter somministrare direttamente apprendisti costituisce un imponente veicolo di diffusione culturale e commerciale dello strumento. Le agenzie, infatti, grazie alla loro rete capillare di presenza sul territorio hanno la possibilità di diffondere door to door il «verbo» dellapprendistato, svolgendo un compito che nemmeno le associazioni datoriali riescono ad assolvere per le piccole e medie imprese del nostro Paese.
Le agenzie risulteranno fondamentali per avvicinare migliaia di giovani a questo formidabile strumento, fornendo loro le informazioni necessarie e sostenendoli nellevitare di incappare in abusi e distorsioni del contratto che, purtroppo, sono sempre dietro l'angolo. Ma cè di più. Le Apl non si limiteranno esclusivamente ad un ruolo, per quanto prezioso, di dispensatrici di consulenza alle aziende sullutilizzo e le finalità dellapprendistato per aiutarle a dirimere problematiche legali, amministrative e di organizzazione, ma potranno supportare aziende e lavoratori nella costruzione di percorsi di formazione più efficaci ed efficienti. In questo modo, attraverso la presa in carico responsabile delleffettiva realizzazione dei progetti iniziati, potranno divenire i garanti del corretto funzionamento di tutto il sistema.
Si tratta di una chiamata alla corresponsabilità per tutti i soggetti implicati, ma soprattutto di una grande opportunità per le Apl di dimostrare la propria effettiva capacità di generare valore aggiunto nel regolare e sviluppare il rapporto tra imprese e lavoratori, contribuendo così a soluzioni vincenti per tutte le parti coinvolte.
*A.D. Gi Group e Presidente Gi Group Academy
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