Rimettete a noi i nostri debiti

L’Italia è nelle mani di una ragazzi­na che abbraccia suo padre e gl’impedisce d'impiccarsi

Rimettete a noi i nostri debiti

L’Italia è nelle mani di una ragazzi­na che abbraccia suo padre e gl’impedisce d'impiccarsi.

In questa catena terribile di suicidi, quel gesto d’amore disperato ma frut­tuoso della quindicenne di Calolziocor­te è l’unico spiraglio di luce, salvezza e umanità. Una salvezza domestica e fami­gliare, figlia d’amore.

Scusate se torno sui suicidi ma credo che siano la vera chiave del nostro pre­sente, sia in senso politico-civile sia esi­stenziale.

Sul primo piano chiedo, anzi suppli­co, che qualcuno osi proporre una boni­fica, un’amnistia generale, anche se non totale.Un piano d’uscita dalla situa­zione cancellando il debito pubblico e privato. Eccettuati i casi limite e i truffa­tori recidivi, si arrivi al reciproco disar­mo del debito: «Rimetti a noi i nostri de­biti come noi li rimettiamo ai nostri debi­tori ».O in subordine,si cancelli l’interes­se da strozzino applicato sui ritardi e si ri­pristini l’importo originario non paga­to, col solo aggiornamento Istat. Si può studiare un piano serio e proporre di ap­plicarlo anche al debito pubblico, pure in sede europea? La politica può incalza­re il governo su questo doppio tema, fa­re proposte serie? È un’emergenza, oc­corrono rimedi eccezionali, da visionari lucidi.

Sul piano esistenziale, vorrei dire mil­le cose, ma non c’è spazio.

Lasciate che io ne accenni solo una: la radice dei suici­di è nella pulsione di morte, nella stan­chezza di vivere e nella perdita di senso che contagia l'epoca e poi si traduce in at­to per cause reali, come i debiti.

Per ogni suicida ci sono mille devitaliz­zati...

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