Ritirarsi a Sant'Elena come Napoleone L'esilio ora è più vicino (ed è all inclusive)

Entro la fine dell'anno sullo scoglio di 16 chilometri per 12 tra l'Angola e il Brasile aprirà il nuovo aeroporto

Lucia Galli

Per Napoleone non fu certo una vacanza e non chiamiamolo buen retiro. Quando, dopo i Cento giorni di Parigi e la battaglia di Waterloo, l'isola d'Elba non bastò più, anche per l'esilio dei grandi si cominciarono a scegliere mete ancora più esotiche, per non dire estreme. Ecco come, nel 1815, Bonaparte finì a Sant'Elena, nobilissimo scoglio a mezza via fra Angola e Brasile. Non servono molte altre coordinate per intuire il fascino recondito dei luoghi. Un fiordo che si incunea fra declivi neri ospita Jamestown, la piccola capitale di se stessa, ed unica cittadina dell'isola. È questo il medesimo indirizzo per poco più di 4mila anime di Sua Maestà che hanno scelto di restare laggiù, alla deriva nell'oceano Atlantico anche quando su, sull'altipiano, il vento ulula tutta la sua gioia per aver trovato una briciola di ostacolo sulla sua corsa brada. Eppure i tempi cambiano: così oggi, laggiù dove poteva sembrar non desiderabile arrivare, è invece il momento di pianificare una vacanza. All inclusive. Difficile, del resto, trovare alternative, una volta sbarcati su questo ricordo di roccia vulcanica, 16 km per 12 km e nulla più. Si, perché, mentre molte delle mete più ambite del pianeta rischiano di scomparire, non tanto nei desideri dei viaggiatori, ma dall'atlante delle possibilità, minacciate ora dal riscaldamento globale, ora dall'inquinamento, ora dall'affollamento, Sant'Elena va, come sempre, controcorrente. E ha fatto scattare, ormai dal 2005, il conto alla rovescia che la proietterà nella modernità con l'apertura dell'aeroporto, slittata nuovamente, ma prevista entro la fine del 2016. Scoperta dai Portoghesi nel 1502, liberata del suo più celebre inquilino come ci ricorda Alessandro Manzoni - il 5 maggio 1821, per arrivare qui, fino ad oggi, ed anzi ancora oggi per una proroga di qualche altro mese, si deve compiere un vero viaggio, di quelli che profumano di leggenda e non hanno mezze misure. A scuola è stato utile studiare, almeno un po', la geografia per ricordare che, fra i Territori d'oltremare britannici proprio Sant'Elena era, insieme ad Ascension e Tristan Da Cunha, fra i più remoti possedimenti del Regno Unito. Dunque l'unico passaggio per ammirare Longwood, l'ultima dimora di Napoleone, resta, fino all'apertura del nuovo terminal, un comodo volo per il Sudafrica e poi un viaggio meno comodo sul cargo di Sua Maestà RMS St. Helena (www.rms-st- helena.com) che da secoli incrocia le fredde acque al largo delle Table Mountains di Cape Town, risalendo, per circa cinque giorni, la costa africana, fino ad ancorarsi in rada, in vista del faro di Jamestown, più o meno 15°55' di latitudine sud e a 5°42' di longitudine ovest. Alternative? Nessuna. Fino al mese scorso, ogni tot viaggi, il postale britannico rientrava in Inghilterra e di li salpava nuovamente, con un periplo di oltre un mese che toccava Tenerife ed Acension, prima di recapitare posta e cuori coraggiosi a Sant'Elena. Stop di tre giorni e poi via verso Città del Capo. Ora e fino a fine anno, quando si presume che il nuovo aeroporto sarà finalmente inaugurato, i viaggi della RMS faranno solo la spola fra il Sudafrica, Sant'Elena ed Ascension. In primavera il principe Edoardo d'Inghilterra, ultimogenito di Elisabetta II, era già pronto a partire per il varo del primo volo aereo sotto l'egida di British Airways che, con Comair, sarà monopolista da Cape Town o Johannesburg e in competizione con Atlantic Star che dovrebbe, invece, aprire una rotta da Londra Luton con scalo tecnico in Gambia. Pista e terminal in 4 anni sono stati ultimati, dopo una gestazione del progetto di oltre 10 anni che è già costata alla Corona oltre 320 milioni di euro. Ora, però, sono i collaudi delle manovre dei Boeing 737 800, assegnati alla rotta, ad essere messi a dura prova dal windshear, i venti che creano non pochi problemi in fase di atterraggio e decollo.

Il nuovo cronoprogramma prevede come debutto dei voli l'autunno. Il cargo ha programmato la sua ultima corsa con scadenza 1°gennaio 2017. Sant'Elena attende: siccome immobile, avrebbe detto il poeta. (www.sthelenatourism.com)

(@travelfar )

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