È rivolta per le case agli zingari

Se li sono visti arrivare con valigie, mobili e suppellettili dicendo: «La nostra casa adesso dovrebbe essere da queste parti». E così è partita la mobilitazione. Sono infuriati i cittadini genovesi che abitano nelle case di via Mignone, che potrebbero diventare presto vicini di casa di alcune famiglie di nomadi rom. A raccogliere i loro timori è Giuseppe Murolo, consigliere comunale di Alleanza Nazionale, che oggi, nella riunione del consiglio di Tursi, presenterà una richiesta di spiegazioni all’assessore Veardo. «Sappiamo che alcune famiglie di nomadi prenderanno possesso di case popolari site in via Mignone - attacca Murolo -, ma cosa significa questa storia deve spiegarcelo l’assessore perché egli stesso, non più tardi di quest’estate, aveva detto che tra i luoghi dove dovevano essere sistemati gli zingari non c’era la via in questione». Secondo Murolo si tratta di «un affronto nei confronti di cittadini genovesi che sono preoccupati di dover fare i conti con vicini di casa non graditi. Anche dopo aver ricevuto rassicurazioni dagli amministratori comunali».
Ma c’è di più. Murolo si pone infatti due domande: sono nuove assegnazioni? «Allora - dice - mi si deve spiegare quali siamo i criteri».

Oppure si tratta di rom che si trovavano nel campo abusivo di via dei Pescatori, sgomberato la scorsa estate. «In questo caso dove sono stete fino ad oggi queste persone? - dice il consigliere di An -. All’albergo a spese dei contribuenti? Sarebbe gravissimo».

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