Rivolta a Sturla contro i tralicci dell’Enel: «Sono pericolosi per la nostra salute»

Le firme raccolte sono più di cento. «Vogliamo sapere se quella centrale elettrica, circondata dalla case, è pericolosa per la salute. A chiederlo è un intero quartiere». Massimo Alfieri del Gruppo liberali Lista Biasotti lo racconta da Sturla. In via Timavo, tra i caseggiati, ha fotografato tralicci e strumentazioni della centrale dell’Enel. «Stiamo cercando di coinvolgere il presidente Municipio levante, Francesco Carleo, perché chieda notizie all’azienda sulla pericolosità della centrale - aggiunge Alfieri- Abbiamo visto che a Sant’Ilario il Municipio è riuscito a far togliere i tralicci che avevano scatenato le proteste della popolazione. Vorremmo che succedesse lo stesso a Sturla con la centrale elettrica». I cittadini non sono in possesso di dati che dimostrino la pericolosità dell’impianto. «La nostra è un’azione preventiva - insiste il «biasottiano» - Non ci siamo ancora rivolti all’Asl proprio perché vogliamo percorre una via pacifica con il Municipio e l’Enel».
Per questo è iniziata la raccolta firme, che nei prossimi giorni avverrà in modo sistematico nel quartiere. «Ho intenzione di mettere un banchetto per arrivare a mille adesioni - conclude Alfieri- Le case sono vicinissime all’impianto, camminando sotto i cavi si sente il classico rumore delle corrente ad alta tensione che passa.

Che cosa potrebbe fare l’Enel? Non sono un tecnico, la prima cosa che ci è venuta in mente è quella di far sotterrare i cavi, ma non sappiamo se è una soluzione al problema. La cosa più urgente, ora, è sapere se l’impianto è pericoloso per la salute».

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