Roma incorona il «gran lombardo»

Roma ricorda il «gran lombardo» Carlo Emilio Gadda. Per domani e giovedì sono, infatti, in programma due intense giornate di studi, memorie, proiezioni e recital rispettivamente tra la capitale (dalle ore 9.30 presso il teatro Palladium) e Frascati (dalle 10 nell’aula consiliare del Comune) per celebrare i cinquant’anni della pubblicazione da parte di Garzanti di Quer pasticciaccio brutto di via Merulana. Opera letteraria importantissima per la storia della cultura italiana del Novecento e a ragione efficacemente definita da Giorgio Manganelli monumento alla plebe romana.
A presiedere la prima parte della giornata d’esordio, Walter Pedullà, profondo conoscitore dell’opera di Gadda a cui ha dedicato studi e riflessioni assai originali, giustamente orientati a segnalarne il primato e la centralità nella sperimentazione artistica del secolo scorso. Da Pedullà a Gian Enrico Roscioni: autore di un saggio bello e arguto fin dal titolo (La disarmonia prestabilita) e pioniere tra gli esegeti dell’autore del Pasticciaccio, presiederà la tappa pomeridiana dove, tra gli altri relatori, prenderà la parola Alberto Arbasino, autore e critico per certi versi tra i più affini all’espressività gaddiana.
In prima serata sarà proiettata la riduzione teatrale di Quer pasticciaccio brutto di via Merulana firmata da Luca Ronconi e la versione televisiva di Giuseppe Bertolucci (sul piccolo schermo nel 1997), che introdurranno una tavola rotonda (sarà presente anche Bertolucci) sulla fortuna teatrale e cinematografica (insomma, ante-litteram multimediale) del romanzo di Gadda e quindi la prima, fitta giornata, si concluderà con la proiezione del film Un maledetto imbroglio di Pietro Germi. La versione del pasticciaccio portata al cinema nel 1959.
Opera o anti-opera magmatica babelica e labirintica, giallo metafisico, romanzo-poema-grand Opéra, ridda di voci e dialetti, gran cagnara, insomma - spiega Andrea Cortellessa, il giovane critico letterario a cui più di ogni altro si devono questi fastosi festeggiamenti -. Il Pasticciaccio è anche la più straordinaria immagine che di Roma e del suo circondario abbia saputo offrire il Novecento. Il territorio reale e quello reinventato - puntualizza Cortellessa - si specchiano l’uno nell’altro come una scena teatrale; e particolare attenzione in queste due giornate viene dedicata alla teatralità della parola gaddiana. Non è un caso, quindi, che la seconda giornata, quella fuori mura per dirla come i vecchi romani, termini con un reading di Paolo Bonacelli, voce storica di Gadda fin dagli anni Sessanta.


A Frascati i lavori della mattinata di giovedì saranno aperti e presieduti da Alba Andreini, studiosa di Gadda e curatrice dei suoi testi inediti, lo scrittore Tommaso Ottonieri sarà l’ultimo relatore del pomeriggio di studi, presieduti da Giuseppe Leonelli raffinato conoscitore del complesso e affascinante universo linguistico di Carlo Emilio Gadda, il lombardo che Roma ringrazierà senza dubbio ancora a lungo per aver contribuito a fissarla, fuori dal tempo, nell’immortalità della grande letteratura. Perché lo strano destino di una sperimentazione riuscita, è diventare un classico.

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