Roma, in piazza l’entusiasmo del Pdl Parte da qui la certezza del riscatto

L’abbraccio a Berlusconi e Fini per la manifestazione con Alemanno e Antoniozzi

Roma, in piazza l’entusiasmo del Pdl Parte da qui la certezza del riscatto

(...) dobbiamo avere finalmente un sindaco di centrodestra per avere una svolta per questa città». Alemanno davanti alla folla del Colosseo, continua ad attaccare Veltroni e lo stato di degrado in cui ha lasciato la città. «Abbiamo portato per due volte Veltroni in Consiglio e ci ha ripetuto che Roma è una città sicura. Siamo dovuti arrivare alla morte di Giovanna Reggiani perché corresse a palazzo Chigi per chiedere un decreto urgente. Un sindaco non deve aspettare una tragedia per intervenire sui problemi della città». Anche Antoniozzi non perde l’occasione per attaccare i suoi avversari: «Manderemo all’opposizione Rutelli e Zingaretti. Abbiamo smascherato l’ipocrisia della sinistra che qui a Roma non è più maggioranza».
Subito dopo i due candidati è Fini a prendere la parola. Anche il presidente di Alleanza Nazionale pone subito l’accento sull’importanza delle prossime amministrative: «Alfredo Antoniozzi e Gianni Alemanno hanno sempre creduto nella possibilità di raggiungere un obiettivo che ora è a portata di mano: possiamo costringere la sinistra al ballottaggio per la Provincia e per il Comune. Lunedì sera il Pdl vincerà le elezioni per il parlamento e il centrosinistra si troverà di fronte ad altri quindici giorni per Palazzo Valentini e il Campidoglio, ne vedremo delle belle». Il leader di via della Scrofa si dice convinto che «sarà proprio Roma e la nostra Regione a garantire un’ampia maggioranza alla Camera e al Senato». È ormai tardo pomeriggio quando Silvio Berlusconi arriva al Colosseo. E per il Cavaliere è da subito l’ormai usuale bagno di folla (30-40 mila persone per gli organizzatori). Appena giunge sul palco saluta Alemanno e Antoniozzi, «il futuro sindaco e il futuro presidente della Provincia». E attacca: «La sinistra ha messo in campo un affabulatore straordinario che non si chiama “il principale esponente della parte avversaria” ma Walter Veltroni». Dopo i fischi al nome «Veltroni» da parte del pubblico, il leader del Pdl ironizza: «Reazione rozza ma efficace». Al termine del suo intervento, Berlusconi si ferma a chiacchierare con alcuni cronisti.

Uno di loro gli chiede un commento al manifesto di Totti a sostegno della candidatura di Francesco Rutelli. Immediata la replica del Cavaliere: «Beh! È un bel furbo... così avrà tutta l’antipatia degli altri. Quando uno cerca di arrampicarsi sugli specchi...».

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