La Roma torna al buio e attacca l’arbitro: «Errori inconcepibili»

A Marassi il Genoa torna spietato trascinato da una doppietta di Milito. Ma Spalletti è furibondo per un gol ingiustamente annullato: «Questa ce la devono spiegare»

da Genova

Roma e Genoa chiedevano risposte. Volevano sapere che campionato giocare. I giallorossi sperano di non aver già ottenuto la sentenza definitiva. Il Genoa trova un esaltante 3-1 e la conferma che in casa è grande.
Gasperini si affida più o meno alla squadra che ha strapazzato il Milan, puntando anche su quel Gasbarroni che aveva tenuto nascosto negli ultimi giorni, Spalletti si arrangia con quello che passa l'infermeria e che non è comunque poco. Il Genoa riparte proprio dalla partita con il Milan. Gasbarroni semina il panico tra i giallorossi, appoggia a Rossi, che vede il taglio in area di Sculli, che anticipa Doni in uscita. Lineare, semplice, bello: 1-0 al 3' minuto.
La Roma reagisce con flemma. Prova il suo gioco di tanti tocchi, ma il Genoa non ci casca, non si apre. Semmai apre il gioco sulle fasce e punge con contropiedi sempre pericolosi. Il pubblico si scuote soprattutto grazie all'arbitro attacca-Brighi e ai pasticci delle difese. Al 22' Milanetto nella sua area porge l'assist più assurdo a Taddei che spara a lato un gol fatto con la complicità di Rubinho. Ribaltamento di fronte e Doni liscia un retropassaggio che Milito non riesce ad agguantare. Serve così una punizione dalla destra per mettere sul piede di De Rossi il facile tap-in sulla respinta d'istinto di Rubinho che nega il gol a Vucinic. Il risultato è lo stesso: 1-1. Gasbarroni riprende a fare la cerniera, la scheggia impazzita tra centrocampo e attacco e il Genoa torna in avanti. Ma arrivano solo un po' di ammonizioni. Per il calcio spettacolo promesso da due belle squadre si spera nel secondo tempo.
Almeno si riparte più in velocità. Gasperini vede che ci sono gli spazi e prova a vincere la partita. Dentro Palladino e Olivera per gli affaticati Gasbarroni e Sculli. Saranno anche coincidenze ma non passa un minuto che è subito gol. Il terzo in tre partite del Principe Milito, ancora una volta al posto giusto, a un passo da Doni. Rabbia Roma che si riversa in avanti e troverebbe anche il pareggio al 20', ma Panucci sbuca dietro alla difesa mentre il guardalinee segnala il fuorigioco. Proteste, dubbi. Bolgia a Marassi. Paga pegno De Rossi che si fa saltare da Palladino e lo stende mentre è lanciato verso l'area. Giallo-rosso. Non è il colore della maglia ma quello dei cartellini di Brighi. Un episodio su cui tornerà anche la presidente Sensi prendendosela con l’arbitro: «Un errore inammissibile», mentre Spalletti in tv se la prende con il guardalinee per il fuorigioco inesistente: «La svista è troppo clamorosa per passarci sopra: Panucci era in gioco di 3 metri. Ha condizionato il risultato finale». Di più, il tecnico scagiona i suoi, incolpando di fatto l’arbitro: «La sconfitta non dipende dai miei giocatori, a loro non posso imputare nulla».

La Roma comunque si ritrova in dieci ma ci prova mentre il Genoa insiste. Spalletti prova le carte Okaka per uno spento Taddei, Aquilani per Perrotta e Montella per Menez. Ma arriva solo il 3-1, ancora di Milito capocannoniere della serie A.

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