I rom lasciano il quartiere tra inno d'Italia e tensioni

Tensioni a Torre Maura a Roma: trasferito tra i fischi e i fumogeni il primo gruppo di rom. Ieri le contestazioni del quartiere

I rom lasciano il quartiere tra inno d'Italia e tensioni

Prima gli applausi, poi l'inno d'Italia e i fumogeni. Non mancano le tensioni a Torre Maura, il quartiere di Roma che ieri è insorto per l'arrivo di alcuni gruppi di rom nella struttura di accoglienza di via dei Codirossoni,

Cittadini e attivisti di Forza Nuova hanno accolto festati il pulmino dei servizi sociali del Campidoglio arrivato a trasferire i nomadi. Non sono mancati cori come "Scimmia di mer.., te ne devi andare, esci fuori che ti ammazzo" e "Bruciateli vivi". Poi, qualche calcio e alcune manate sono stati rivolti contro il furgone che ha portato via i primi rom. Dopo che il pulmino è andato via una ventina di persone hanno intonato l'inno d'Italia. I militanti di estrema destra hanno anche esposto bandiere tricolori, acceso fumogeni e urlano slogan.

Nella struttura rimangono una cinquantina di rom di cui 33 minori. Verranno spostati e sistemati nei prossimi giorni, così come annunciato dal Capo di Gabinetto Stefano Castiglione e come promesso nel pomeriggio dal delegato alla Sicurezza del Comune di Roma, Marco Cardilli, in strutture dislocate sul territorio, comunque lontane dal VI municipio.

"Non li vogliamo, questi rubano e non hanno voglia di integrarsi" ripetono gli ultimi, tenaci abitanti di questa fetta di borgata.

Finora sono 15 gli uomini, le donne e i bambini che hanno lasciato oggi il centro di accoglienza. Una decina di persone hanno rifiutato il nuovo centro di accoglienza cui erano stati destinati e di fatto sono in strada.

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