Jacopo Casoni
Febbre. Questa parola basterebbe a sintetizzare gioie e dolori del Brasile di Parreira in questa prima fase della trasferta mondiale.
Innanzitutto la febbre estatica che ha colpito gli appassionati che hanno assistito allallenamento a porte aperte di ieri pomeriggio a Offenbach. I problemi paventati dallentourage brasiliana mercoledì sera e i dubbi espressi dal ct, sullopportunità di disputare lallenamento su un terreno non allaltezza, si sono dissolti per lasciare spazio a un evento unico. Più che una seduta di preparazione, quello di ieri è stato un autentico show, degno del carnevale di Rio. Dagli altoparlanti dello stadio tedesco è piovuta sul campo e sulle tribune, gremite da 25mila tifosi in delirio, la colonna sonora della festa brasiliana: un allegro e coinvolgente samba. Divertimento, sorrisi, estro, ritmo. La ricetta dei verdeoro per conquistare la Germania è semplice e, oggi più che mai, lontana da noi e dai nostri guai pallonari. Ronaldinho, in linea con la giornata particolare, è stato protagonista di un tenero fuori programma. Il Pallone dOro ha «salvato» un piccolo e gioioso invasore di campo dalle grinfie dellinsensibile servizio dordine: un autografo sulla maglia, una pacca sul sedere e il solito contagioso sorriso a chiudere la vicenda.
Unico assente il Fenomeno. Ronaldo è laltra faccia della febbre brasiliana. È a letto, bloccato da un leggero attacco influenzale, ennesimo inciampo sul suo cammino mondiale. Prima i soliti problemi di linea da risolvere, poi delle fastidiose vesciche ai piedi dorati, e infine questultima tegola a impedirgli di recarsi al «sambodromo» di Offenbach. Niente di grave, ma un altro stop sulla via del recupero di una forma fisica accettabile che gli consenta di perseguire concretamente i propositi di vittoria nella classifica cannonieri del torneo.
La presenza di Ronie contro i croati non sembra in dubbio, ma i mille e più giornalisti al seguito della seleçao non dovrebbero avere notizie certe fino al calcio dinizio della gara. I brasiliani hanno infatti deciso di attuare un singolare silenzio stampa: nessuno screzio con i media, ma limbarazzo di non avere più argomenti di cui parlare o domande a cui rispondere. «Ci vediamo ogni santo giorno ha spiegato Ronaldinho in sala stampa e, onestamente, non so proprio più cosa raccontarvi».
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