La «rossa» del triathlon ha un sogno olimpico

La «rossa» del triathlon ha un sogno olimpico

Annamaria è rossa di capelli. Fa triathlon, cioè nuota, va in bici e corre a piedi. Tutto di fila. Ed è di Magenta. Annamaria è «la Mazzetti» atleta azzurra di punta nel mondo del triathlon. Di quello sulla distanza classica (1500 metri a nuoto, 40 km in bici e 10 a piedi). Di quello olimpico. Definizione che quest’anno calza come non mai a pennello, perché per olimpico si intende la «distanza» che nelle tre discipline devrà coprire fra pochi giorni a Londra nell’Olimpiade. Lei ci sarà. Con il body della Nazionale. Azzurro. Un body che fa risaltare i suoi capelli rossi. E la sua grinta da fuoriclasse. Una che sa fare fatica… «Come tutti gli atleti» sorride Annamaria, classe 1988. E il 25 agosto sarà il suo compleanno. Un compleanno magari olimpico: «Magari – incrocia le dita– diciamo che faremo di tutto per dare il massimo ma non azzardiamo pronostici. Please». Scrolla la chioma ma va oltre. Annamaria è una timida decisa. Eccome se lo è. Ha iniziato a fare triathlon a 8 anni. Ha fatto tris con i titoli nazionali da junior e nel 2009 ha vinto ancora il tricolore tre volte: acquathlon (nuoto e corsa a piedi), duathlon (corsa a piedi e bici) e triathlon (sulla distanza olimpica). Bronzo nel triathlon europeo under 23 ha replicato anche nel 2011 da Elite a Pontevedra.
E’ atleta in forze alla Polizia di Stato e si allena con lo storico lombardo Fresian Team, alle porte di Milano, guidata da Davide Bargellini, a Cesate. E’ una timida appassionata di vita all’aria aperta che preferisce esprimersi facendo fatica più che con le parole. «E’ vero non mi sento molto milanese. O quella della provincia meneghina… Ho la fortuna di vivere a Cesate e posso dire che la mia è un’isola felice. Lontano dal caos della città. Alleno la mia corsa nel parco delle Groane». Dal ritiro di Saint Moritz con la Nazionale arriva una vigilia serena a Londra 2012: «Per scaramanzia e per correttezza ho costruito passo dopo passo la mia qualificazione ai Giochi – dice – e so che ho fatto tutto quello che dovevo fare. Ma la sfida è importante e ci sono le grandi triathlete da battere».
Una sfida costruita poco a poco, correndo a Cesate, in bici in Brianza e qualche volta su e giù per il Monte Stella: «E’ capitato, la montagnetta per noi triathleti milanesi o dell’hinterland è un po’ un luogo sacro. Viene comodo ed è anche bello. Come è bello, qualche sera, ma sono pochissime, dedicarsi al divertimento della movida milanese. Capita molto di rado e quando capita vado a ballare all’Alcatraz, come tanti amici della mia età, magari dopo un pomeriggio di shopping in Duomo».
A 23 anni sarebbe normale. Una o due volte l’anno perché per il resto è pedalare. E correre. E nuotare forte, soprattutto i primi 200 metri in gara, nella prima frazione, per uscire davanti e giocarsi tutto fino alla fine. Lei che non si risparmia mai: «Beh, diciamo che se vuoi fare questo sport devi imparare a dare tutto e dedicargli molto tempo». Ma che soddisfazione poi, esserci in una sfida come quella di Londra. Il sogno di una vita. Annamaria Mazzetti, insieme con i colleghi maschi Alessandro Fabian e Davide Uccellari sarà al via della prova olimpica nel cuore di Hyde Park (4 e 7 agosto). Doveva esserci anche l’altra milanese, Alice Betto della Dds ddi Settimo, ma per il rank di qualificazione l’azzurra in forza al team di Luca Sacchi è rimasta purtroppo esclusa e quindi avremo una sola pedina «rosa» da giocare.

Quest’anno dopo il Messico (2a per la terza volta in Coppa del Mondo) i punti decisivi sono arrivati a Ishigaki, in Giappone, quinta al cospetto delle grandi mondiali: «La fortuna di questo sport è che ti porta a girare il mondo e visitare nuovi luoghi attraverso lo sport… Non tutte le location rispondono poi al meglio, a livello di atmosfera. Il clima della Coppa del Mondo, ad esempio, è speciale, anche se non gareggi in una città “affollata” magari senti il tifo e l’attesa per l’evento. Ma Londra sarà diversa per tutto».
(1 continua)

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